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Mio figlio non lo battezzo

Che cosa pensi? Ti lasci cullare? Ascolti il fruscio delle onde? Immagini la vita che sotto si nasconde?

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Mio figlio non lo battezzo: deciderà lui quando avrà diciotto anni.

1/4.

Lo hai affermato convinto di compiere una scelta ben ponderata. Eri sostenuto dalla persuasione della tua compagna. Insieme vi siete recati da tua mamma per comunicarle la decisione. Avete concordato infatti che il vostro bambino, quando arriverà a diciotto anni, sarà in grado di scegliere il suo Dio, la sua religione, l’orientamento spirituale della sua vita. Gli riconoscete così la sua ‘libertà’.

Io mi chiedo: Come farà a scegliere? Dovrà essere un piccolo genio, dovrà in poco tempo sperimentare ogni religione passando dall’una all’altra, convinto di conoscerle tutte in profondità senza averne ancora assunta una come propria. Certo, se scegliere la religione fosse come la scelta del dentifricio o del cellulare, delle scarpe o della cravatta, direi che avete fatto benissimo.

Vi dico lo stesso che state facendo una scelta di onestà. Non posso che approvare la vostra coerenza. Voi infatti non vivete la fede cristiana: vi professate sì in qualche modo credenti, ma non sapete cosa significhi credere e non sapete chi è il Dio dei cristiani: infatti vi basate anche, forse senza saperlo, su alcune credenze dell’induismo e su qualcuna dei ciarlatani che fanno della magia e degli oroscopi il loro vivere. Siete coerenti a non chiedere il battesimo per vostro figlio. Siete anche forti, perché sapete resistere alle pressioni dei nonni del bambino che, quasi piangendo, vi ripetono che essi vi hanno battezzato e vi hanno insegnato, o alle rimostranze di qualche zia troppo zelante che non riesce a capire la vostra decisione.

Tu ti dimostri uomo. Sei coerente verso Dio, al quale puoi dire: «Non so chi sei, so a mala pena che ci sei, anzi, qualche volta dubito anche di questo. Se ci sei poi non so cosa fai, perché non ti ho mai coinvolto nelle scelte della mia vita, non ti ho coinvolto nella mia convivenza, non ti ho coinvolto nelle fasi dei divertimenti della mia giovinezza, nemmeno negli acquisti di cose importanti: perché dovrei coinvolgerti per condizionare la vita di mio figlio? Anche lui può vivere comodamente e tranquillamente senza di te». Sei coerente e sincero.

Sei coerente anche verso la Chiesa: hai sentito dire del comportamento scandaloso di qualche prete o di qualche vescovo, e anche di alcuni cristiani: tra di essi anche tu? Non puoi mettere tuo figlio nelle mani di chi vive così sfacciatamente nell’ipocrisia.

Devo anch’io poi confessarti che, se tu chiedessi a me di battezzare tuo figlio, mi troveresti impacciato. Potrei battezzare un bambino sapendo che vivrà in una famiglia che non prega? E che non frequenta l’Eucaristia, che non collabora nel regno di Dio, che non tiene conto di Gesù Cristo? Per convincermi a battezzare tuo figlio dovrei vedere qualche segno di conversione da parte vostra, o tua, o almeno della tua compagna.

(Non ho finito, continuerà.)

Quando vuoi salire, c'è sempre il primo gradino. Anche se ti costa un po' di umiltà, affrontalo con decisione.

Mio figlio non lo battezzo: deciderà lui quando avrà diciotto anni.

2/4.

Adesso voglio mettermi dalla parte di vostro figlio. È questa la posizione in cui si sono messe sua nonna e sua zia. Lui non può parlare e non saprebbe cosa dire. Egli si fida ciecamente di voi. Si fiderà di voi quando sceglierete per lui l’asilo nido, la scuola materna e la scuola elementare. Chissà, lo manderete a scuola? È probabile che non aspetterete che abbia compiuto i 18 anni, in modo che debba scegliere lui stesso quale scuola e quali maestri frequentare! Nella scuola che voi sceglierete avrà insegnanti cristiani o atei? Testimoni di Geova o musulmani? Buddisti, antroposofici o sincretisti? Forse ne avrà qualcuno satanista, che lo incuriosirà molto. Saranno essi, oppure i suoi compagni, a influenzarlo o persuaderlo anche nelle sue scelte religiose, ancor prima che arrivi alla maggiore età. Per voi andrà tutto bene?

Egli non avrà nessun criterio di discernimento, dato che voi non gliene state dando alcuno. Se ci saranno pericoli per il suo orientamento di vita si troverà sempre imbarazzato, anzi, quelli che voi potreste chiamare pericoli, per lui non saranno pericolosi.

Vostro figlio ai diciott’anni arriverà privo di una vita interiore: con questo termine intendo un rapporto vivo con la persona di Gesù, riferimento sicuro per la vita umana. Non avendo un riferimento sicuro e sereno e pacifico con qualcuno nel profondo del suo cuore, sarà e si sentirà sempre solo, in balia di se stesso, dei propri istinti e sentimenti, buoni o cattivi che siano. Lui non avrà nemmeno i criteri per valutarli. Sarà in grado di riconoscere il pericolo degli spinelli o delle canne e del bucarsi, oppure il danno che arreca a sé e alla famiglia qualsiasi gioco col denaro? Continuerà a cercare compagnie, le prime che troverà. Le cercherà in tutti i modi, naturalmente quelli più facili: lo smartphon sarà il suo compagno inseparabile. Voi vi sentirete in dovere di farvi in quattro per organizzare per lui feste di compleanno, uscite con i compagni a tutte le ore del giorno e della notte, viaggi in tutti gli angoli del mondo o per la scuola o per accontentare i desideri della giovinezza!

Ancora: a diciott’anni non avrà esperienza alcuna di vera comunione, nemmeno con voi. La comunione dei cuori nasce sempre e soltanto tramite Gesù, e cresce ancora tramite lui, e si sviluppa nella sua Chiesa grazie alla partecipazione alle preghiere comunitarie, alla preparazione ai sacramenti e alla loro celebrazione, nonché grazie al donarsi gratuitamente nelle occasioni che il partecipare alla vita della Chiesa gli offrirebbe in abbondanza.

La nonna è preoccupata per quello che mancherà a tuo figlio. Capisco e anche condivido la preoccupazione di sua nonna.

(Abbi pazienza, non ho finito, continuerò.)

Devi aver versato molte lacrime: queste aprono il tuo cuore ad amare Gesù crocifisso.

Mio figlio non lo battezzo: deciderà lui quando avrà diciotto anni.

3/4.

I due punti di vista: il vostro essere onesti e non ipocriti è decisamente coerente, giusto e apprezzabile; voi siete così come siete oggi, e non potete dare a vostro figlio ciò che non avete. La preoccupazione della nonna riguarda il futuro.

Cosa fare? Il rito del battesimo non risolve nulla. Anche lo faceste battezzare, lo fareste crescere comunque in una famiglia dove il riferimento a Gesù non esisterebbe. Lui rimarrebbe senza vita interiore e senza l’appoggio ad una Chiesa dove sperimentare la santità e dove tendere ai traguardi sempre nuovi e impegnativi di comunione e di sapienza inesauribile che vengono proposti.

Oserei dire poi che la nonna ama vostro figlio più di voi. Lei guarda avanti, pensa alla sua vita quando egli avrà venticinque o trent'anni . Sa che gli verranno a mancare la sicurezza di una vita interiore, l’esperienza della comunione profonda basata sul Signore Gesù, l’esperienza dell’esser perdonato da Dio, l’esperienza di una fraternità e di una paternità spirituali, le motivazioni per l’obbedienza a voi e ad altre persone autorevoli. Non avrà basi sicure per un discernimento e sarà quindi in balia di ogni possibilità.

Diventerà buddista? In tal caso crescerà in lui l’attenzione al proprio benessere, alle proprie emozioni, evitando ogni possibilità di accettare una benché minima croce. Sarà attratto dall’islam? È possibile, perché è una religione facile e soprattutto decisa: qui Dio è lontano, non serve cercarlo e nemmeno amarlo. L’amore del prossimo pare facoltativo. In una società dove ognuno cerca solo il successo bisogna essere decisi, quindi una religione il cui Dio ti lascia senza dubbi e senza scrupoli è la migliore.

Sia nell’un caso che nell’altro ti parrà di aver allevato un estraneo che al massimo potrà aver di te o paura o disprezzo.

Oppure sarà avvicinato da qualche figlio di Satana? La loro astuzia si nasconde bene e trova modi insospettati per incuriosire e attirare. Scoprirai di aver in casa un nemico.

A questo punto immagino che siete tentati di chiedermi: come risolviamo il conflitto tra la nostra ineccepibile coerenza e le preoccupazioni della nonna?

(Non ho finito ancora, continuerò.)

Che cosa vedi? Che cosa guardi? Chi cerchi così in alto? Che cosa ti dice la voce che senti?  Ascolta e guarda bene: poi lo dirai anche a me!

Mio figlio non lo battezzo: deciderà lui quando avrà diciotto anni.

4/4.

Se i timori paventati dalla nonna, e che nemmeno lei è capace di esprimere e di formulare, sono da ritenere esagerati o inesistenti, pace all’anima vostra. Se invece essi cominciano ad affacciarsi anche a voi, allora cercherete il rimedio. È uno solo: comincerete voi stessi a vivere la vita che sognate per vostro figlio.

Vi farete aiutare da qualcuno a sciogliere anzitutto i dubbi riguardo alla Chiesa, e poi quelli riguardo a Gesù Cristo. Vi aiuterei anch’io, se sapessi che mi ascoltate. Comincerei col dirvi qualcosa riguardo a quel Dio Padre che Gesù ha voluto far conoscere con le parole e soprattutto con il suo amore. Di Gesù che dire? Ti direi ciò che mi ha rivelato un musulmano che lo ha sognato: “Era bello, era così bello, era talmente bello che non so come fare a dirti quant’era bello! Ogni volta che lo sogno mi guida su strade di amore”. E poi vi direi che è stato proprio Gesù a imbastire o progettare a grandi linee l’edificio della Chiesa. Vi direi anche che non si è lasciato spaventare né fermare dai cedimenti scandalosi di Giuda e di Pietro e di tutti gli altri cui egli aveva dato fiducia. Ha dato loro istruzioni sul chiedere e sul dare il perdono, e sul ricominciare. Vi inviterei poi a imparare a pregare alla maniera con cui pregava Gesù stesso, maniera che ha impressionato i discepoli, che ritenevano di saper già pregare, ma si sono resi conto che la sua preghiera era diversa: hanno ritenuto di dover chiedergli di iniziare con loro un corso accelerato per imparare. E lui prima di tutto ha demolito fino al suolo quella loro capacità di pregare che ritenevano fosse l’unica possibile.

Man mano scoprirete l’abissale differenza tra il Dio di Gesù e il Dio di Maometto, l’inimmaginabile abisso tra l’essere del mio Padre e il non essere di Dio predicato da Buddha e dai suoi guru. Vi accorgerete che c’è differenza tra Satana con i colleghi suoi e Gesù Cristo. Scoprirete il significato e il valore del vostro battesimo; vivrete infatti esperienze interiori e spirituali che nemmeno immaginavate fossero possibili. Scoprirete che il vostro battesimo è stata un’immersione nell’amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, dentro il quale dovete rimanere immersi fino a macerare in esso. Conoscerete queste Persone divine non come lontane e inutili, ma come l’origine di tutto, anche del vostro amore l’uno per l’altra. Rinnoverete le rinunce e le promesse del vostro battesimo, con gioia. Troverete grande gioia a partecipare a vostro figlio la vostra conoscenza di Dio, la vostra nuova preghiera, la vostra appartenenza alla Chiesa degli apostoli di Gesù.

Chiederete alla nonna di accompagnarvi con la sua preghiera e con l’offerta a Dio degli acciacchi della sua vecchiaia, acciacchi che voi le avete peggiorato con la sofferenza che le avevate procurato. E sarete pronti a starle vicino quando sia lei che il nonno avranno bisogno di voi. Essi troveranno consolazione e gioia nel sorriso di vostro figlio e nelle sue domande riguardanti il suo Angelo custode.

(Forse ho finito. A risentirci!!)

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