1. DIO, che significa?
1.
¿ DIO, che significa ?
Che cosa intendono dire gli uomini con la parola DIO?
È anche per te quel qual(cosa) o Qual(cuno) che tu metti al di sopra o in cima ai tuoi desideri? Che cosa c’è tra i primi pensieri del mattino? Quali cose guidano la tua giornata e le tue decisioni grandi e piccole, quelle per i minuti e quelle per la vita?
Esempi: in cima ai tuoi desideri c’è Il pallone? Oppure la preoccupazione di tenere la ‘linea’? o avere del denaro? O i messaggi dello smartphone? …
Oppure un amico?
O un Amico interiore? Gesù? Dio Padre?
Quando pensi a Dio pensi a un essere superiore, super-intelligente, super-potente, super-vedente? O pensi ad uno sconosciuto come Allah o come…?
Come mai i cristiani parlano di un solo Dio, uno solo, che però si manifesta e si fa incontrare come Padre, Figlio, Spirito Santo, cioè Uno come comunità, o famiglia, detto Tri-unità, Trinità. Lo dicono spesso facendo il segno di croce e nelle preghiere. Come può un Dio solo essere Tre? C’è un errore aritmetico?
Mi chiedo: possiamo pensare ad una macchina: c’è un motore, c’è una carrozzeria, c’è un serbatoio: ci sono tre realtà diverse, ma una macchina sola!
Oppure, altro esempio, il tuo corpo: una testa, un cuore, un ventre, e tu sei uno e non tre.
Altro esempio:
la cera, eccola qui: da sola non serve a nulla.
E poi lo stoppino, che, se sta da solo, occupa spazio inutilmente
Sono due cose però che possono stare volentieri assieme…
… e allora diventano una candela
Una candela è fatta di due cose diverse e distinte, ma è una sola.
Ma anche così la candela non serve a nulla, perché?
La cera, sicura di sé, dice: “Io sono padrona di me stessa, io resto me stessa”.
E lo stoppino impara: “Io resto me stesso, la cera non mi interessa”.
Questa candela la puoi mettere in una scatola, in tasca o sotto il letto: non succede proprio nulla. Tra un anno o tra dieci anni sarà ancora così, inutilizzata e inutile.
Ma quando la cera cominciasse a dire:
“Io mi lascio sciogliere per donarmi allo stoppino”
e lo stoppino da parte sua affermasse:
“Io mi lascio consumare e bruciare per accogliere la cera”,
allora comincia un ‘movimento’ di dono di sé e accoglienza dell’altro: questo diventa una terza realtà, la fiamma!
E la fiamma influisce su tutte le cose a lei esterne con la sua luce e con il suo calore, e nello stesso tempo garantisce la fedeltà e continuità dello sciogliersi della cera e dell'intenerirsi dello stoppino!
Adesso sono tre ‘cose’, ma una sola candela accesa.
Le tre realtà diverse sono uno, e non possono essere separate l’una dall’altra. La fiamma da sola non può esistere, e, se cera e stoppino si separassero non sarebbero più candela, e sparirebbe anche la fiamma.
Ora guardiamo al Dio dei cristiani.
Se Dio fosse unico individuo, sarebbe come la cera da sola o come lo stoppino da solo: non servirebbe a nulla!
Quando Dio (grazie a Gesù) si è rivelato, si è rivelato come Amore. L’amore si dona e accoglie. Hai mai visto uno che ti ama senza donarti né tempo né energie né sorriso e senza accoglierti nemmeno per un attimo? Il Dio di Gesù è amore che dona se stesso: lui lo chiama Padre, e l’amore donato dal Padre è ricevuto: lo chiamiamo Figlio!
Ognuno dei due dona se stesso all’altro e accoglie l’altro, e così da questo loro movimento (relazione) procede ancora un Amore che illumina e riscalda tutto ciò che è esterno a loro: lo chiamiamo Spirito Santo, la lingua di fuoco, la fiamma, la colomba, il vento.
Sono Tre, e il loro essere insieme lo chiamiamo Dio: nessuno dei tre infatti può stare da solo, benché tutti e tre siano diversi e distinti. Diciamo “Trinità”.
Puoi immaginarteli, ma solo immaginarli, come tre angeli, diversi, distinti, ma tutt’e tre uguali perché tutt’e tre sono amore. Per forza devi pensare all’amore:
- amore di Padre, che ama per primo e sa prendere iniziative,
- amore di Figlio, che ama dicendo il suo sì: infatti accetta le iniziative dell’altro, cioè ubbidisce;
- amore di Spirito che unisce, crea comunione, sprizzando amore all’esterno per coinvolgere tutti nella relazione d’amore, e quindi diffondendo gioia e pace,
bontà e benevolenza,
pazienza e fedeltà,
mitezza e dominio di sé!
Se Dio non fosse amore, che succederebbe? Cosa ne faresti? Non ti amerebbe e tu non potresti amarlo! Ti farebbe solo paura. Io farei a meno di un Dio simile, anche perché potrei dire di essere io stesso migliore di lui: infatti io sono capace di amare, almeno un po’.
Così posso dire che non credo che Dio esiste (troppo poco e troppo freddo, solo), ma credo che il Padre mi ama! Amandomi mi consegna Gesù, e Gesù riversa su di me lo Spirito del Padre!
Sarò io poi che amo e così testimonio la presenza di un Dio vero, utile, necessario, bellissimo, un Dio amore che include anche me nella sua vita!
Lo Spirito Santo è la terza persona. Esiste come relazione tra Padre e Figlio. E' molto importante saperlo! Se io amo il Padre allora c'è in me lo Spirito Santo. Se io obbedisco a Gesù, se sono pronto ad aprirgli il cuore, c'è in me lo Spirito Santo.
Se invece non volessi più aver a che fare con Gesù e con il Padre rimarrei solo. Se io non mi offro ad una seconda Persona non può esserci la Terza! E lo si vede. Quando un uomo o una donna decide di tagliare i rapporti con Gesù e col Padre ci s'accorge subito. Il suo volto diviene duro, triste, superbo. Non c'è più in lei la Fiamma che illumina e riscalda, non c'è più il frutto dello Spirito, Terza Persona.
E quando qualcuno invece riprende ad amare il Padre e a obbedire a Gesù sul suo volto torna il sorriso, l'armonia, la dolcezza, e prima ancora la gioia e la serenità nel suo cuore.
Non è lo stesso, essere o non essere nello Spirito Santo! C'è una differenza enorme".
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