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Pellegrini di speranza

Chi legge un disegno non sempre vede ciò che vedeva chi lo scriveva. Io lo posso leggere attento a cosa mi dice con queste forme e con questi colori il mio Signore, Gesù Cristo, il Figlio di Dio. È lui che guidava la mano del disegnatore!

Noi corriamo, camminando sulle acque agitate del mondo, come Pietro quando, dalla barca, è stato chiamato da Gesù ad imitarlo. E, sapendo che potremmo sprofondare, correndo teniamo lo sguardo fisso su di lui, sempre davanti a noi.

Afferriamo chi ci precede ed è già aggrappato alla sua Croce salvifica, e ci lasciamo raggiungere dagli altri che dietro a noi corrono non sapendo dove andare: così anch’essi, grazie a noi, vanno verso di lui, e ci sosterremo a vicenda.

Gesù, che è davanti, si piega verso di noi per attirarci, per attenderci, per accoglierci, per sorreggerci, per ancorarci alla sua sapiente fortezza: così aveva pure teso la mano ad afferrare quella di Pietro, il suo discepolo dubbioso.

Siamo già rivestiti di Cristo, anzi del suo mantello diviso dai soldati in quattro parti, uno per ogni angolo della terra. Rappresentiamo in tal modo tutti i popoli, diversi per colore, lingua, abitudini, e conoscenze.

Il suo mantello è del colore del Paradiso, dove splendono le tinte usate dalla fantasia di Dio Padre, quando ha sparso sulla terra i fiori e i frutti, o quando ha teso il suo arco sulle nubi per rassicurare Noè della sua perseverante benevolenza per gli uomini.

Le onde si muovono sotto i nostri piedi, si agitano, si rincorrono, ma noi non possiamo temere. È con noi Colui che domina i venti e il mare, lui che ci tiene ancorati alla sua eternità beata.

Siamo davvero «pellegrini di speranza» grazie a lui, Gesù. Egli è già con noi, mentre andiamo verso di lui, e si lascia portare da noi a chi ancora non lo vede e non lo conosce.

A tutti potremo gridare: “Fondata nel Signore Gesù, «la speranza non delude»!”.

don Vigilio Covi