Abbà
FATEVI IMITATORI DI DIO
Abbà
Voglio osservare
il mio Dio,
osservarlo con amore.
Senza sforzarmi
e senza accorgermi
diventerò simile a Lui.
Se tengo d’occhio
il mio Dio,
gli assomiglierò.
Non mi sforzo
di assomigliargli,
non mi accorgo
di assomigliargli...
se ne accorgeranno
gli altri
Fiori, frutti, nuvole, stelle,
sono tutti "angeli",
messaggeri
di quel Dio
che li ha voluti.
Ogni cosa mi dice qualcosa del suo amore!
Dire “Padre”
è dire: “tu mi ami”!
oppure: “sono figlio”,
o ancora: “condivido
la tua responsabilità
d'amore per tutti.”
Il Padre
accoglie il figlio
senza pretendere nulla,
come la mamma
che tiene in braccio
il bambino
con maggior cura
quando s'addormenta e quando si dimena.
Il Padre ama
fino a correggere,
fino a rischiare
d'esser ritenuto
senza cuore
dai propri figli.
Il Padre
non accetta mai
di diventare padrone,
nemmeno quando
tu gli dici:
“prendimi
come un servo” !
Tutto quel che io vedo
è opera
del Padre mio!
Non voglio rovinare nulla,
né con le mani,
né con la lingua!
Ogni cosa
mi dice qualcosa
del Suo Amore!
Dal Padre
ricevo sicurezza,
come il bambino
che dà la mano al papà:
gli scompare la paura!
I contrattempi
sono gli interventi
con cui Dio
guida direttamente
la mia vita!
Il Padre
non è offeso
se tu t'allontani da lui.
Egli vede
il tuo peccato
come tua sconfitta,
e cerca di salvarti.
Perché temere
nei giorni tristi?
Nel cielo di Dio
risplende ancora
il sole
del suo amore!
A Dio
appartiene il mondo
e quanto esso contiene:
nulla è “mio”! nulla!
Anche per l'aria,
che respiro, quindi,
dico:
“Grazie”!
Persino la mia vita
è un dono ricevuto.
Non ho diritti...,
ho solo il dovere
della riconoscenza,
senza intermittenza!
Quando vanto diritti
non assomiglio
al Padre:
Egli
continua a donarsi!
Hai dei risentimenti
verso Dio?
È segno
che non Lo conosci.
Se tu conoscessi
il Padre,
lo loderesti
e lo benediresti
sempre,
anche quando
ti chiede
amore che costa.
Se il Padre permette
che una sofferenza
si abbatta su di te,
ti mette
nella condizione
di manifestare a tutti
che nel tuo cuore
c'è amore gratuito!
Se nella sofferenza
ti lamenti con Dio,
mostri
che il tuo amore per Lui
è interessato:
non è amore.
Il Padre non ha bisogno
della mia preghiera.
Io sì ho bisogno
di contemplare
il Suo Volto,
di ascoltare
la Sua voce,
di riposare sul Suo braccio.
Al Padre preme
darti Gesù!
Fin che non lo vede
stabile
nel tuo cuore
non si dà pace,
e tu non sei in pace!
Quando Gesù
è dentro di te
il Padre si rallegra.
Allora c’è festa in cielo,
e anche il tuo cuore
gode pace e fiducia.
Padre e Figlio
stanno insieme, sempre,
anche nel tuo cuore!
Non li senti?
Non è forse la loro voce
che ti chiama
e il loro amore che ti spinge
a essere anche tu
padre e figlio di coloro
che incontri sulla terra?
La preghiera
che più piace al Padre
non è quello
che tu gli dici,
ma il modo
con cui tu lo ascolti!
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