Maria
Maria
“Ecco la tua madre”
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
(Gv 19,27)
Maria non è solo Colei che accoglie le nostre suppliche per presentarle al Figlio suo, ma è anzitutto e soprattutto la Madre che ci insegna la “vera” preghiera, cioè la piena espressione del vero amore a Dio!
Guardiamo a Lei per imparare a vivere, a credere, a tacere, a cantare!
Credo che vera devozione a Maria, devozione che piace al Signore, sia l’osservare in Lei l’opera di Dio, per lodarlo, essere obbediente quando dice “Fate quello che Egli vi dirà”, imitarla nella gioia del Signore e nel servizio disinteressato!
E pregare Maria, che significa? Significa legare il nostro cuore al suo davanti a Dio.
Se nel nostro cuore c’è obbedienza, umiltà, lode di Dio, allora la nostra preghiera sarà una con la Sua!
Don Vigilio Covi
1. MARIA AMATA DA DIO
“Hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30)
Quale é la grazia; che Maria ha trovato presso Dio?
Concepirai... darai alla luce... chiamerai...
Ecco la grazia che Le é concessa:
concepire Gesù, dare alla luce Gesù, chiamare Gesù!
Il dono gratuito che le è fatto è quello di accogliere Gesù nel proprio grembo lasciandosi trasformare, manifestarlo a tutti come un figlio d'uomo, normale, compromettersi con il suo Nome donato da Dio.
La grazia, l'amore del Padre che Maria ha trovato, è il Figlio: un dono esigentissimo!
L'amore del Padre per Maria é il Figlio, non altro. È un amore che le trasforma la vita, la orienta tutta a Gesù inserendola pienamente nel mistero trinitario, nell'amore trinitario! Maria partecipa della paternità di Dio per Gesù.
Come avverrà? Com'é possibile che una creatura possa entrare nella vita del Creatore?
Lo Spirito Santo scenderà: l'amore increato, l'amore incessante che unisce Padre e Figlio sarà presente in Maria!
Sarà presente come amore paterno nel dare la vita al Figlio, e come amore filiale nell'obbedienza confidente al Padre.
Maria ha trovato grazia presso Dio. Maria non ha trovato nulla in se stessa, nelle proprie capacità, nella propria opera: ha trovato tutto in Dio!
È Dio che agisce!
Maria, ti contemplo, e vedo il Padre
chinato su di Te!
Tu con semplicità
accogli l'amore del Padre, grande,
immenso, eterno! L'amore del Padre
in te diviene Figlio, Figlio di Dio,
solamente Figlio di Dio: eppure da ora
anche tuo figlio! Maria, Madre
del Figlio di Dio!
Tutto l'amore del Padre trova riposo
in Te! Tutto l'amore del Padre
riceve concretezza in Te
e Tu lo dai alla luce, lo mostri
a noi, ci permetti di vederlo!
L'amore del Padre diviene visibile
in Te! In Te si avvicina a noi,
con Te viene donato al mondo
portando il Nome della Salvezza di Dio!
Padre Santo, che ami la tua creatura
tanto da renderla tua collaboratrice,
eccomi, serviti di me!
Gesù, amore divino, gloria a Te!
Spirito Santo di Dio, presente in Maria,
col tuo soffio creatore!
Onore, gloria e potenza a Te
Santa Trinità!
2. MARIA SERVA DI DIO
«Eccomi, sono la serva del Signore!» (Lc 1,38)
Essere serva del Signore, che cosa può significare?
Essere disponibile perché il Padre possa render presente il suo Amore in questo tempo, in questo piccolo angolo del mondo!
Maria si riconosce serva del Signore, ma lo fa con cuore di figlia. È contenta che Dio, come un buon papà, dica tutto alla sua figliola: ella non ha altro desiderio che accontentarlo. Egli parli, ed ella farà!
Egli le dice la situazione di necessità della cugina Elisabetta?
Anche se Egli non glielo chiede, ella parte: “Come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni, cosi i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio”! Ella va a servire con gioia! “Dio ama chi dona con gioia”! Una gioia grande le viene nel cuore, non dalla propria capacità di obbedienza o prontezza al servizio, ma dalla bontà e tenerezza del Padre: “Il mio spirito esulta in Dio”! E siccome un servo fedele merita gli elogi; anch'ella sarà chiamata da tutti, anche da me oggi, beata!
Maria, per Te la Parola che viene
dall’alto è unica Parola,
quella che dà forma alla tua vita.
Tu non accogli altra parola
per ubbidire, nessun buon progetto,
nessun santo desiderio, ma solo
ciò che l’angelo del Signore annuncia!
Maria, tu disponibile
e pronta. Tu gloriosa figlia
dell’Altissimo. Tu riconosci
che nelle sue mani la tua vita
è come la creta nelle mani
del vasaio. Egli può rendere utile ciò che è inutile,
egli può rendere accogliente di Dio
ciò che è solo terra,
egli può dare scopo a ciò che ancora
non é! Maria, serva obbediente!
Tu sei pronta a rendere attuale
la Parola eterna, divieni la gloriosa
Madre di Gesù!
Gesù, accolto dall’obbedienza semplice
di Maria, abbi pietà di me!
Padre, parla, ed io sarò creato
come tuo figlio! Spirito Santo,
vieni: si compia in me la Parola!
Come in Maria, serva con cuore di figlia!
3. MARIA CREDENTE IN DIO
“Beata colei che ha creduto nell’adempimento della Parola del Signore” (Lc 1,45)
Il viaggio di Maria è stato un atto di fede: Elisabetta lo sa riconoscere. Ogni passo di Maria verso i monti di Giudea, un grande atto di fede! Ogni passo viene mosso in obbedienza alla Parola di Dio, solo perché Dio ha parlato.
Ella sa che Dio pensa a lei, sa che ciò che Dio fa è meglio e ciò che Dio non fa non è necessario né utile.
Ma non è senza criterio, pur non facendo né la vittima, né la saccente: chiede spiegazione - nella fede - su ciò che le pare contraddittorio: “Com'é possibile?”. Non cerca sicurezze, non vanta decisioni antecedenti, non oppone progetti, nè vuol salvare se stessa.
E quando viene a sapere che Dio stesso s'impegna a realizzare la Sua Parola, allora tace: questo le basta! È Lui il protagonista!
Maria crede in Dio. Dio le ispira fiducia. Ecco tutto.
Maria, tu hai accolto con amore
la Parola che ti rendeva Madre!
Tu non capivi, tu non sapevi,
tu non ne eri degna! Maria!
Ma tu sei certa che ciò che il Padre
dice è vera creazione, ciò che
il Padre fa è tutto! Tu lasci
che Egli compia in te il suo amore!
Tu non hai alcuna cosa al di sopra
dei disegni di Dio! Tu li accogli
mentre trasformano i tuoi giorni
ed i tuoi anni, la tua vita!
Tu sai che è di Dio l'esistenza,
Egli la può usare per i suoi prodigi.
Egli opera sempre e soltanto per amore,
con te porterà a compimento solo amore!
Padre, Tu che ami ogni creatura
quando doni il tuo amore a Maria,
credo in Te. Tu sei il mio Dio,
il tutto della mia vita: Tu sei degno
di avere i miei giorni, i miei anni!
Gesù, tu prendi vita e ti fai presente
dove la fede nel Padre è totale:
Gesù, eccomi, prendi posto in me,
Tu, figlio di Dio!
Spirito, amore infinito e santo,
luce e forza dell'anima credente,
vieni! mostrami la Parola di Dio,
la voglio vivere, con Te, nell'amore!
4. MARIA DONO DEL PADRE A GESÙ
“Ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,48)
Per trent'anni Maria rimane a “servizio” di Gesù!
Non è una donna di servizio, è una madre, una madre che serve il figlio, bambino, ragazzo, adolescente, giovane.
Ella cambia il proprio modo di amare il figlio secondo la sua età e la sua maturazione.
Per Gesù Maria è un dono di Dio: un dono fedele, un dono costante, un dono umile.
Ella è l'amore del Padre fatto mani e cuore, è l'amore del Padre che gli insegna a camminare, a parlare, a vivere con gli uomini, a tacere, a pregare. Gli insegna a permeare la vita umana d'amore divino.
Maria è per Gesù il segno reale dell'amore del Padre: ma solo un segno. Gesù cercherà sempre il Padre.
E Maria tiene presente che Gesù è degno d'essere amato e servito perché viene dal Padre e tornerà a Lui!
Maria, sei divenuta il segno
concreto dell'amore del Padre
per il suo Figlio, il segno reale
dello Spirito d'amore per l'uomo
figlio di Dio! Sei stata per Gesù
la concretezza dello Spirito Santo!
E a Te egli ubbidiva rispondendo
al Padre! Il suo amore a Dio
diveniva ubbidienza a Te!
Maria, piena di grazia!
Veramente tu sei l'icona
del Paraclito! Chi ti vede
incontra il Consolatore;
chi ti ama, ama lo Spirito Santo!
In te trova dimora e realizzazione
l'amore del Padre al Figlio
e l'amore del Figlio al Padre!
Maria, veramente santa!
Tu per lunghi anni hai donato
umile servizio e accoglienza
al Figlio di Dio! In modo sempre
diverso, sempre più staccato
come donna e madre, sempre più unito
come credente e figlia!
Padre, gloria a Te che dai all’umanità
compiti divini!
Gesù, amore a Te,
come te l'ha donato Maria!
Spirito Santo, vieni, rendimi
luogo dell'amore di Dio.
5. MARIA ALLA RICERCA DI GESÙ
“Tornarono in cerca di Lui a Gerusalemme” (Lc 2,45)
Finora Maria aveva avuto esperienza della sofferenza “per” Gesù. Per amore suo ha sofferto incomprensioni, per lui ha sofferto nel viaggio del censimento, per lui ha affrontato la sofferenza del parto e quella della povertà della stalla di Betlemme.
Aveva pure provato a soffrire con Gesù, vivendo con lui la fuga da Erode e molte altre circostanze che ci rimangono ignote e che possiamo pur supporre, perché fanno parte dell'esperienza di ognuno.
Ora però Maria affronta una nuova sofferenza: ora soffre “a causa” di Gesù. È lui, il Figlio di Dio, a procurarle sofferenza. È Gesù che procura a Maria la sofferenza della paura, dell'angoscia, della fatica di un viaggio... inutile e rischioso.
È lui stesso che fa soffrire Maria e Giuseppe.
Per Maria inizia un nuovo periodo: la ricerca di Gesù!
Da quando Gesù dice: Devo essere nelle cose del Padre mio, egli non è più il suo bambino. Tornati a Nazareth Maria sa che suo figlio “Deve essere nelle cose del Padre”. Come?
Questo interrogativo sarà costante per Maria, l’accompagnerà per più di vent’anni, fino al Calvario, fino al Cenacolo della Risurrezione.
Per Maria sarà un continuo esercizio a guardare il Padre, che le sta prendendo ogni giorno quel figlio che le aveva dato: glielo aveva dato da amare, non da possedere,
da custodire e far crescere, non da godere,
da servire, non come occasione per coltivare pretese o meriti!
Ora lei deve staccare continuamente da Gesù il cuore di mamma e unire a lui il cuore di credente.
Maria da ora cercherà Gesù ogni giorno nel cuore del Padre: è suo figlio.
Maria, Tu doni l'esistenza
al tuo Figlio, ed egli non é tuo.
Egli si nasconde e rimane sempre
nascosto nel cuore del Padre.
Egli non si manifesta a te,
Tu lo devi cercare!
Tu lo trovi sempre dove si muove l'amore
del Padre di tutti!
Tu hai sofferto per Gesù, hai
sofferto con lui, ed ora Egli stesso
ti fa soffrire: Tu non devi avere
cuore di Madre, non puoi
continuare l'amore dell'uomo
per il Figlio di Dio! Con lui ora
devi avere cuore di discepola,
cuore di credente. Il cuore di tuo
figlio non è in casa tua,
la sua presenza non ti darà gloria
nel mondo. Egli è nelle cose
del Padre suo! Maria, anche tu
continui a trovare il Figlio
la d’onde egli é venuto!
Padre glorioso, benedetto
e adorato, mostrami il Figlio!
Gesù, che ti nascondi là dove
vuoi che anch'io arrivi,
ecco, ti raggiungo presso il Padre!
Spirito Santo, luce e guida,
portami sulle orme di Gesù,
perché anch'io trovi vita di figlio!
6. MARIA PROFETA DEL PADRE PER GESÙ
“Non hanno più vino” (Gv 2,3)
Senza saperlo - chi va a pensare certe cose? - Maria profetizza. Ella è piena di Spirito Santo: lo Spirito di Dio che conosce i tempi del Regno possiede Maria.
L'obbedienza e l’umiltà nel silenzio le hanno conservato nel cuore questo dono superiore a tutti i doni. E lo Spirito muove mente, cuore, mani e lingua secondo l'amore divino!
Maria è semplicemente attenta a chi l'ha invitata a nozze.
Ed ella è semplicemente delicata col suo figlio ormai trentenne e circondato da giovani che lo chiamano Maestro.
Ella fa notare la situazione imbarazzante senza suggerire il da farsi: attenzione agli uni, delicatezza all'Altro.
E Gesù, che vuol esser chiaro con gli uomini altrettanto che con Dio, dichiara la propria indipendenza dall'uomo, benché madre, e la propria obbedienza al Padre.
Ma poi, che è successo? Egli s'accorge che proprio la Madre aveva preparato e indicato i tempi del Padre. S'accorge che il Padre gli aveva parlato attraverso l'attenzione e la fede obbediente allo Spirito che Maria aveva avuto.
Maria non è solo un dono per le necessità materiali di Gesù, è un dono anche per la sua presenza Messianica: è per lui profezia!
In lei, nella sua semplicità e sicurezza, Dio si mostra grande!
Maria, nella tua semplicità d'amore
divieni strumento della salvezza
di tutti gli uomini. Dalla tua bocca
e dal tuo cuore umile Gesù ha colto
il volere del Padre, il tempo
dei suoi disegni. Tu sei divenuta
per suo Figlio voce di Dio! Egli
ha adoperato il tuo cuore disponibile
e ricco di fede per indicare al figlio
l'ora del suo sorgere!
Maria, lo Spirito Santo ti ha posseduta
e ti rende luce gloriosa!
Padre, che parli agli uomini
e li salvi, ti lodiamo e benediciamo,
perché anche al Tuo Figlio ti manifesti
come ai tuoi figli, e ti servi
delle nostre voci per dire il tuo
amore e donare la tua Sapienza!
Gesù, ubbidiente al Padre, tu
hai saputo riconoscere in Maria
la parola di Dio!
Gesù, gloria a Te che ascolti!
Spirito Santo, Tu fai nuova ogni cosa
e rendi ogni voce e ogni persona
un segno di Dio, vieni!
Vieni e fa luce in me, affinché veda
e oda ovunque quanto il Padre
mi vuol comunicare, a gloria
del suo Figlio, Gesù benedetto!
7. MARIA MAESTRA DEI DISCEPOLI DI GESÙ
“Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5)
Le parole che Maria ha rivolto ai servi delle nozze sono una lezione indimenticabile per i discepoli di Gesù.
Una lezione di fede pratica e robusta.
Essi arriveranno a credere in Gesù solo dopo la constatazione del miracolo, mentre ella, la Madre, la “Donna”, credeva già prima del miracolo, prima che il miracolo fosse entrato nella decisione del Maestro!
Maria è maestra di fede, maestra di obbedienza, maestra dell’esser discepoli: fate quello che vi dirà! Fare, non solo capire, è l’insegnamento della Madre!
Per questo è troppo poco dire che ella è beata per aver dato la vita ed il latte al figlio di Dio: ella è beata perché gli ha dato Obbedienza: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano!”
“Mia madre e mi fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica!”
Maria è beata sì, ma non per motivi di carne e sangue, motivi contingenti che finiscono; ella è beata a motivo della sua unione spirituale a Gesù: fa ciò che Lui dice di fare!
I discepoli hanno in lei una maestra di fede, e avranno in lei una maestra di fortezza, sul Calvario, ove ella accetta ciò che il Figlio accetta!
Ed ella sarà ancora Maestra di silenzio e di fiducia, e sopratutto Maestra di preghiera, di quella preghiera fatta d’amore e che perciò raggiunge sempre il Cuore di Dio!
Maria, tu, nella tua umiltà
mi mostri l'immagine del vero
discepolo del tuo figlio Gesù!
Guardando te vedo come si crede
prima ancora d'aver le prove,
prima di vedere i miracoli!
Guardando a te vedo come posso
ubbidire in silenzio e compiere amando
la Parola che il Figlio di Dio fa risuonare!
Guardando a te, imparo
ad accogliere la croce, a soffrire
per amore, a tacere nella prova.
Inginocchiandomi con te entra in me
la vera adorazione, la preghiera
che piace al Padre, che unisce
i fratelli in un cuore solo,
quello di Gesù. Maria, maestra
di fede e d'abbandono, maestra
di obbedienza, di fortezza e di preghiera!
Padre santo, gloria a te che esalti,
gloria a Te, che completi la tua parola
con la vita di Colei che ti ama.
Spirito Santo, consolatore e luce,
tu illumini la mia vita con la vita
di Maria, che si lasciò coprire
da Te, che si fece recipiente
e fontana della tua acqua vivificante!
8. MARIA IN SILENZIO DIETRO A GESÙ
“Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19)
Trent’anni a Nazareth sono trascorsi in “silenzio”. Maria aveva vissuto alcuni fatti che l’avevano lasciata a bocca aperta: che significato contenevano?
La risposta non era immediata, lei non l’aveva subito.
La risposta era segretamente custodita nel cuore di Dio.
Occorreva tacere, nell’attesa che egli la manifestasse.
Il silenzio di Maria era un silenzio pieno: in esso si muovevano Parole e fatti: fatti di cui non era ancor chiara la comprensione, parole che si sarebbero certamente avverate, ma come?
Il silenzio di Maria è attesa e contemplazione. È attesa di eventi di cui ella non sarà protagonista, benché la dovranno coinvolgere pienamente: eventi da contemplare, da accettare, non da modificare.
E quando sembra che questi eventi inizino a compiersi comincia per Maria un nuovo periodo di silenzio. Un silenzio di tre anni, ancor più profondo. Un silenzio ricco di sorprese, ricco di eventi e gioioso, ma ricco anche di nuovi interrogativi: là, a Gerusalemme, dove, a dodici anni, Gesù aveva stupito i dottori della Legge, proprio da essi non è accolto, non è compreso! E con lui ci sono solo pescatori e peccatori!…
Maria vive un profondo silenzio.
Finalmente giungono per Maria i tre giorni di “silenzio” totale.
Anche per lei dev’essere stato terribile accorgersi che le parole di Dio sembravano soffocate dall’odio, dalle spine, dai chiodi.
Era il silenzio di Dio.
E in questo silenzio ella ha perseverato, mentre la spada del dolore le trafiggeva l’anima, vedendo il figlio di Dio rifiutato dagli uomini. In questo silenzio è rimasta in piedi, accettando che il Figlio di Dio venisse schiacciato per manifestare l’amore del Padre.
Maria, tu ami Gesù! Tu lo contempli
con l'attenzione di chi vede
qualcosa d'invisibile!
Tu sei attenta a cogliere i segni
della volontà del Padre attraverso
colui che è la Parola.
Tu sei in silenzio accanto a Gesù
e dietro a lui. Egli è parola di Dio,
egli è voce di colui che vive!
Tu, Maria, guardi e attendi,
sai che ciò che è tuo non è tuo
e ciò che tu fai non t'appartiene!
Il tuo silenzio è obbedienza
e amore! Il tuo silenzio
è rispetto, il tuo silenzio
è la gloria di Dio che riposa su di te!
Il tuo silenzio è accoglienza
della croce del tuo Figlio,
è sofferenza per i tradimenti
degli uomini, è comprensione
della incommensurabilità
della sapienza di Dio!
Il tuo silenzio è stupore
e adesione piena al Padre!
Padre, gloria a Te che parli
in modi nascosti. Gesù,
Tu sei la Parola che illumina
e attrae, sei Parola viva
e vivificante! Spirito Santo
Tu sei voce silenziosa di Dio
che parli ai cuori. Gloria!
9. MARIA PARTECIPE DELLA CROCE DI GESÙ
“Stavano, preso la croce di Gesù, sua madre…” (Gv 19,25)
Maria vede Gesù e gli uomini attorno a Lui.
Maria ode le bestemmie, le risa, parole di delusione, e ode il grido di Gesù.
Maria soffre, e tace.
Ella partecipa alla morte di Gesù, in silenzio.
Nel suo cuore non c’è ribellione a Dio, non c’è disperazione.
Non escono dalle sue labbra parole contro gli uomini. Non rifiuta questa situazione. Continua il suo silenzio.
È un silenzio che proclama l’abbandono del Padre.
Col silenzio Maria esprimeva la sua profonda fede: il Padre sa, ed il Figlio si è immerso nella Sue cose! Si è immerso in un amore senza limiti di persone, di tempo; di situazioni.
Maria accoglie lo Spirito d’amore che si effonde da Gesù e ama, in silenzio, riempiendo di silenzio il Calvario.
Ella ama i ladroni, ama i soldati, ama la folla.
Anch’ella perdona insieme con Gesù e chiede salvezza per tutti.
Maria continua a meditare nel suo cuore le parole dell’Angelo: “Il Figlio dell’Altissimo regnerà…”. Ecco il suo trono. Ora è proclamato re dei Giudei: è proclamato re da Dio attraverso la scritta di Pilato, che non sapeva quel che aveva fatto scrivere, non l’aveva capito!
Anche Maria vuole ciò che Dio vuole. Oggi, insieme al Padre, “vuole” la morte di Gesù.
Non si rassegna soltanto, non solo accetta, ma “vuole” ciò che il Padre vuole, vuole ciò che il Figlio vuole.
Maria, hai seguito Gesù che portava
la croce. Lo hai amato mentre,
irriconoscibile, veniva inchiodato.
Mentre egli accettava la sofferenza
e la morte, e l'accettava con amore,
come compimento delle profezie,
tu lo amavi, entravi nel suo cuore
e accoglievi insieme con lui
la sofferenza e la morte, come
modo d'amare, di ubbidire,
di vivere la vita divina!
Maria, tu volevi ciò che il Padre
vuole: anche la tua volontà,
come quella di Gesù, si è aperta
per accogliere la Volontà del Padre.
Il tuo cuore si è aperto
per accogliere lo Spirito di Gesù,
Spirito amante e obbediente!
Le tue braccia si sono aperte
per accogliere e portare il corpo
che ha dato vita a me e a tutti
coloro che lo hanno amato.
Tu hai lasciato ogni iniziativa
all'amore, e hai amato in silenzio
l'Amore. Benedetta Tu, Maria!
Padre, eccomi, accetto la morte
del Tuo Figlio! Gesù, voglio anch'io
la morte di ogni figlio, di me,
figlio del Padre, perché l'amore
giunga al cuore dell'uomo!
Spirito Santo, vieni!
10. MARIA VIVE CON GIOVANNI
“Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26)
Una nuova chiamata per Maria, una nuova vocazione.
Non può fermarsi a rimpiangere il passato, né a piangere di nostalgia per Gesù; è chiamata a continuare a far dono della propria vita.
Continuerà ad esser madre, ma di un figlio che le viene dato ora, improvvisamente. Terminato il compito di donare le proprie energie a Gesù comincia un altro compito, ancora d’amore.
Ella è pronta ad accoglierlo, perché continua il suo ascolto e la sua disponibilità alla voce del Padre. E l’angelo che ora le parla è la bocca sanguinante di Gesù.
Come sempre, ella non si fa protagonista: è il discepolo che decide e la prende con sé.
Maria inizia da quel sabato un nuovo riposo nella Volontà di Dio, inizia il nuovo cammino come Madre della Chiesa.
Inizia a far vita comune con l’unico discepolo rimasto fedele, uno solo. Vive con lui per amore di Gesù, per obbedienza a Gesù. Non ha scelto la casa ove abitare, le viene offerta.
Maria è la nuova Eva, e Giovanni il nuovo uomo di quel mondo che inizia ora il suo cammino d’obbedienza a Dio, che ha parlato attraverso Gesù.
Il nuovo uomo e la nuova Donna vivono di amore, ma non di amore reciproco, bensì di amore per Gesù. La loro unità, il loro servirsi reciprocamente con i doni propri a ciascuno, è la nuova umanità, la Chiesa.
Maria, modello della nuova creazione pienamente sottomessa a Dio!
Maria, la parola di Gesù è entrata
nel tuo Cuore, e ora tu vuoi
che divenga creazione nuova!
La parola del tuo Figlio
è parola divina: non può rimanere
senza effetto, senza aver modificato
la terra! Come tu hai accolto con gioia
e con prontezza la prima Parola,
così accogli ancora questa voce
che farà di te la prima creatura
di una nuova umanità:
di quell’umanità che vive d'amore
per Gesù, di quell’umanità
che non ha altro scopo, né altro cibo,
né altra gioia che l'amore
di Gesù! Tu ora vivi con Giovanni:
è amore obbediente al tuo Figlio,
è nuova famiglia ove Gesù
viene ancora generato e accolto
e ascoltato; Egli vive nel dono
di te stessa al servizio dell'amore
di Giovanni per Gesù!
Padre, che doni potenza creatrice
alla parola del tuo Figlio, gloria a te!
Gesù, ti adoro presente
nella vita di Maria col tuo discepolo.
Spirito Santo, che stabilisci nuovi
rapporti tra gli uomini che ascoltano Gesù,
ti glorifico per la Chiesa
che egli ha edificato! Alleluia!
11. MARIA PREGA CON I DISCEPOLI DI GESÙ
“Erano assidui e concordi nella preghiera con Maria” (Atti 1,14)
Maria non se l'é presa con i discepoli che hanno abbandonato il Figlio. Anche quello un episodio da conservare nel cuore per cogliervi i cenni del Padre.
E Maria ha capito che i discepoli hanno bisogno ancora di sostegno e di fiducia, hanno bisogno di vedere una madre fedele.
Sta con loro, e prega con loro.
Diventa per loro maestra di preghiera.
La sua preghiera era stata ascolto disponibile, era stata contemplazione gioiosa, "ruminazione" delle parole apparentemente incomprensibili, obbedienza fiduciosa.
La sua preghiera - cioè il manifestarsi dell'amore a Dio - era stata lode e ringraziamento, sofferenza e abbandono di sè nelle mani del Padre.
Aveva vissuto gli atteggiamenti espressi dai salmi e dai cantici, lasciandosi trasformare il cuore!
Ora unisce la sua voce e il suo cuore a quello dei discepoli per sperare, per lodare e per obbedire. Ed essi imparano.
Maria certamente non insegna, non prende il posto del Maestro, ma essi da lei imparano!
E Dio ascolta quella preghiera: ne gode e la esaudisce, perché quegli uomini uniscono la voce alla Madre:
egli ascolta la preghiera del giusto, di chi lo invoca con cuore puro, di chi, cioè, gli dona tutta la vita!
Maria, la tua preghiera é intima
unione, è fusione del cuore
col cuore di Gesù! Tu adori
in silenzio e ami con fedeltà
il Padre, tendendo l'orecchio
alla sua voce! Tu guardi Gesù
con cuore obbediente al Padre;
tu ami il Figlio donandolo
ogni giorno al Padre: sai che Egli
non è tuo, ma sai che tu sei sua!
E con i suoi discepoli, rimani cosi,
aperta e docile, sempre pronta e sempre
disponibile: è questa la tua
preghiera; non chiedi nulla,
ma continui a ringraziare, a lodare
e benedire colui che ti ama.
Unisci la tua voce al canto dei discepoli,
il tuo cuore alla loro supplica:
sei un'unica cosa, tu fedele e forte,
con loro, deboli e peccatori.
La tua presenza dà loro serenità
e fiduciosa speranza.
Padre, tu ascolti le voci dei figli,
tu godi del loro obbedire!
Gesù, tu partecipi la vita a colei
che te l'ha data! Spirito d'amore,
tu preghi la preghiera migliore
nel cuore obbediente di Maria!
12. MARIA RICEVE LO SPIRITO SANTO
“Furono tutti pieni di Spirito Santo” (Atti 2,4)
Maria, già “piena di grazia” e “beata”, riceve una nuova effusione di Spirito Santo, con i discepoli.
Era “piena di grazia” per amare Gesù, per dargli la vita, per essere per Lui l'amore concreto del Padre.
Ora riceve lo Spirito Santo per seguire Gesù come discepola, per divenire membro del Suo Corpo, per manifestare con gli altri discepoli la presenza di Gesù Risorto.
In tal modo ella diviene Madre della Chiesa, poiché è la Madre del Capo del Corpo.
Non è madre per comandare, ma Madre per far giungere a destinazione l'amore del Padre, la vita del Padre!
In essa si vede la missione della Chiesa che accoglie il Seme che è la Parola di Dio, gli fa metter radici e lo fa crescere in sé fino a produrre frutto!
La Chiesa ha il compito di dar alla luce il Figlio di Dio, mostrandolo vivente nella propria obbedienza a Lui, mostrandolo evidente nell'essere animata dallo stesso Spirito, indicandolo a chi non lo conosce o lo conosce imperfettamente.
La Chiesa genera le persone come figli di Dio, la Chiesa soffre per gli uomini, la Chiesa vive ed è glorificata per la morte dei suoi figli, i martiri! Chi vuol vedere il compito e la gloria della Chiesa guarderà a Maria!
Maria é modello della Chiesa, in quanto amata da Dio, serva di Gesù, credente, silenziosa, fedele, piena di Spirito Santo, ... Madre.
Ogni membro della Chiesa trova in Maria il proprio modello di vita interiore, di vita spirituale, di obbedienza e di esultanza.
E lasciandosi modellare così arricchisce e abbellisce la Chiesa di maternità!
Maria, ti sei raccolta anche tu
in preghiera insieme con gli altri.
Tu, che sei vissuta sempre
illuminata e diretta dallo Spirito
Consolatore, ora l’attendi ancora.
Ed ecco, anche su di te si posa
la fiamma che trasforma i cuori.
In te s’accende la vita di discepola
che annuncia, che proclama
le grandi opere di Dio.
Finora hai ascoltato con umiltà
e mitezza la Parola, ora anche tu
ricevi il Fuoco per essere testimone!
Tu divieni così la prima,
la madre della comunità riunita,
la Madre della Chiesa!
Tu, Madre di Cristo Gesù, divieni ora
la Madre del suo Corpo!
Padre santo, tu riversi su Maria
il Tuo Spirito perché divenga
partecipe della tua Paternità!
Gesù, tu godi che Maria raccolga
attorno a sé i tuoi discepoli
per lodarti ed obbedirti!
Spirito Santo, Tu scendi e ti posi
su ognuno che s’inginocchia
umilmente. Alleluia!
MEDITAZIONE
Dio ama.
Dio vuole amare gli uomini in modo che essi comprendano il suo amore.
Gli uomini comprendono l'amore per l'esperienza che ne fanno.
Tutti gli uomini, fin dall'inizio, esperimentano l'amore attraverso una donna: è la mamma che, per prima, ancora prima che l'uomo la possa vedere, gli dona amore su amore.
Dio ama.
Dio ama Gesù. Egli pensa a Gesù.
Per far capire il suo amore all'uomo Gesù, Dio ha "bisogno" di una donna.
Dio ha bisogno di una donna, e non del lavoro di una donna, non delle idee di una donna, non delle doti di una donna, delle cose di una donna; ha bisogno solo di lei.
Dio vuole veramente prendere tutto alla radice.
Questa donna che Dio adopera ha bisogno di essere tutta di Dio.
Dio l'ha scelta perché sia sua.
Essere di Dio è più che lavorare per Dio!
Essere di Dio è più che pensare per Dio!
Essere di Dio è più nascosto che pensare e lavorare per Dio.
Essere di Dio è più sacrificato che lavorare per Dio.
Essere di Dio è più continuo e ininterrotto che lavorare per Dio.
Essere di Dio è più disprezzato che lavorare per Dio.
Chi vuol essere di Dio adopera più vigilanza, vigilanza per tutto.
Dio Padre ha scelto una donna e le ha dato questo compito: essere di Dio!
Dio Padre pensa a Gesù ed è per Gesù che adopera una donna e le affida il compito di essere di Dio.
Il compito di essere di Dio è più vicino al fine stesso di ogni lavoro per Dio ed é l'inizio dell'eternità.
Il Padre cerca una mamma che accolga questo compito.
Quando ella è sua, egli la potrà adoperare ed occupare per tutto il resto. Gesù ha bisogno di vedere e vivere con qualcuno che è di Dio!
Maria accoglie il compito di essere di Dio.
Maria è... di Dio!
Maria è amante di Dio.
Maria è scelta da Dio.
Maria è prediletta di Dio.
Maria è serva di Dio.
Maria è opera di Dio,
Maria è opera di Dio, e perciò è lode di Dio.
Maria è proprietà di Dio, perché scelta e presa in possesso da Lui è perché ella a Lui si è donata.
Maria è specchio di Dio, ne riflette la bellezza e la semplicità.
Maria è orientamento di Dio, perché Egli in lei ci mostra le sue intenzioni e perché lei, col suo essere dipendente, ci orienta verso Dio!
Maria è Madre di Dio.
È Madre di Dio perché dà la vita a Dio: dona a Lui la propria vita e dona a Lui una nuova possibilità di presenza, la più nuova e grande ed efficace: perciò è Madre di Dio!
Maria dà a Dio una possibilità di vivere - dà la vita a Dio! - perché ha dato la propria vita a Dio, pienamente.
Essere di Dio é più che lavorare per Dio!
Maria è di Dio.
Maria è di Dio per Gesù.
Gesù era il centro del pensiero del Padre per Maria.
Gesù è il centro del pensiero di Maria per il Padre.
Maria è di Dio... per Gesù!
Maria è di Dio per amare Gesù!
Maria è di Dio per servire Gesù.
Maria è di Dio per donare Gesù.
Maria è di Dio per seguire Gesù.
Maria è di Dio per lodare Gesù.
Maria è di Dio per ascoltare Gesù.
Maria è di Dio per portare Gesù.
Maria è di Dio per dire: Gesù.
Maria è di Dio per vivere di Gesù.
Maria è di Dio per essere di Gesù.
Alleluia!
Nulla osta: don Iginio Rogger, cens. eccl. - Trento, 16 novembre 1985
Icona di copertina: Laura di Ducha, deserto di Giuda.
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