ME
NU

OMELIE / Omelie IT

01 gen 2017
01/01/2017 - Maria, Madre di Dio

01/01/2017 - Maria, Madre di Dio

Giornata della pace / Capodanno

1ª lettura Nm 6,22-27 * dal Salmo 66 * 2ª lettura Gal 4,4-7 * Vangelo Lc 2,16-21


Così benedirete gli Israeliti e direte loro…”: com’è bello e consolante sentire che Dio si preoccupa di benedire il suo popolo, e non lo vuol fare dall’alto dei cieli in modo che gli uomini nemmeno se ne accorgano! Gli uomini devono sapere che sono benedetti da Dio e quindi devono udire con le proprie orecchie le parole che li riempirà di consolazione e beatitudine. Ci sarà perciò qualcuno che pronuncia le parole suggerite da Dio, e questi saranno i sacerdoti, “Aronne e i suoi figli”. Il mistero dell’incarnazione comincia ad essere assaporato dagli uomini già in questo modo. Le parole della benedizione di Dio vengono pronunciate dalle labbra degli uomini, sgorgano dal loro cuore, portano con sè il soffio e il timbro della voce umana, ma sono di Dio, anche se necessariamente egli si serve di uomini peccatori! Dico necessariamente non perché è necessario che gli uomini siano peccatori disobbedienti a Dio, ma perché non se ne trovano di immuni dal peccato. Dio si adatta a questa situazione. Noi conosciamo la nostra difficoltà ad adattarci a questo e pretenderemmo che gli uomini di cui Dio si serve siano come angeli, a costo di rifiutarci di riconoscere il loro ministero. Non hai detto anche tu che fai fatica a confessarti da un uomo? E perché non chiedi mai la benedizione ad un prete? Pensi anche tu che egli non sia degno di pronunciarla?

Oggi iniziamo il nuovo anno con queste parole della benedizione di Dio pronunciate dagli uomini del popolo d’Israele sui loro fratelli. E sono parole che si realizzano, che portano davvero benedizione e non maledizione. In che consiste la benedizione? “Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia”: sono parole che affascinano, ma anche che rimangono misteriose. Che vuol dire che il volto del Signore risplende per me? Posso comprenderlo con più significati: io stesso vengo illuminato dalla sua luce e ne divengo il riflesso, ma anche: chi vede me, vede pure la vicinanza di Dio, e perciò sa che io sono custodito e difeso da lui. La benedizione non riguarda un puro benessere materiale, sensibile, quasi un accontentare gli impulsi egoistici sempre presenti in me. Dio non mi tratta come se fossi un uomo tutto dedito alla terra, ma mi tratta come un uomo destinato a collaborare con lui per il suo regno di giustizia e di pace. Dalla benedizione infatti viene la pace: “Ti conceda pace”. E la pace è Gesù!

Oggi comprendiamo cosa significa tutto questo se passiamo a considerare il vangelo. Lo splendore, la grazia e la pace di Dio sono nella mangiatoia, custodite dalle tenerezze di Maria e dalle braccia di Giuseppe. Grazia e pace risuonano pure nelle voci dei pastori cui essi hanno fatto vedere il bambino, di cui anche gli angeli si sono occupati. E infatti chi accoglie il bambino come dono di Dio si ritrova dentro, in tutto il proprio essere, la pace, e comincia a rappacificarsi con tutti, con il mondo intero.

Giornata della pace, diciamo di questo primo gennaio. Abbiamo il coraggio di dire che è Gesù la nostra pace? Senza di lui infatti quella che chiamiamo pace è solo un accordo temporaneo, che dura fino alla prossima tentazione di egoismo o di invidia. Cominciamo l’anno con il giorno della pace, cioè cominciamo questo nuovo calendario con Gesù. Lo mettiamo all’inizio, lo metteremo al centro di ogni giornata, lasceremo che la luce del suo volto risplenda ogni giorno nel nostro cuore. Allora vedremo iniziare la pace. Non sono gli altri che devono fare la pace, non sono i governi o i re della terra: essi non sono capaci. Sono io e sei tu che mettiamo Gesù al centro della nostra vita e dei nostri rapporti reciproci.

Maria diventa oggi maestra per noi. Lei è la Madre, la chiamiamo Madre di Dio per riaffermare la nostra fede in Gesù, uno col Padre, Emmanuele, Dio con noi. Ebbene, la madre come si comporta? Ella vive in silenzio, non si preoccupa di farsi notare, di riempire lo spazio con le sue parole. Ascolta, osserva, e medita. Nel suo cuore ciò che riguarda Gesù viene confrontato con le Scritture: le parole dell’angelo e degli angeli, il sogno di Giuseppe, le sue sofferenze e la gioia dei pastori. Il suo silenzio è ricco di un amore che non può trovare parole per esprimersi. Impareremo la sua lezione? Impariamo a vivere in silenzio, impariamo a lasciare che i fatti della nostra vita siano illuminati dalla Parola di Dio. Sentiremo che Maria è Madre anche per noi. Saremo uniti a lei in modo forte e interiore, in modo da godere la sua gioia! Rallegrati, Maria, Madre dell’Emmanuele, rallegrati Maria, madre del nostro Dio, rallegrati Maria, fonte della vera pace! Rallegrati Maria, benedizione del nostro popolo!

Documenti allegati