OMELIE / Omelie IT
25 dic 2014 25/12/2014 - Natale del Signore
25/12/2014 - Natale del Signore
Notte Isaia 9,1-3.5-6 Sal 95/96 Tito 2,11-14 Luca 2,1-14
Aurora Isaia 62,11-12 Sal 96/97 Tito 3,4-7 Luca 2,15-20
Giorno Isaia 52,7-10 Sal 97/98 Ebrei 1,1-6 Giovanni 1,1-18
“O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo”, “Signore, che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo”, “fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio”. Così si sono espresse le preghiere della Messa della notte e dell’aurora e quella del giorno. Nella notte e all’aurora ci colpisce la luce che splende nelle tenebre, e nel giorno ci impressiona il fatto che Dio voglia condividere con noi uomini la sua vita divina. Noi siamo destinati da Dio stesso a diventare splendenti, a portare la bellezza della sua vita in questo mondo. È per questo che il Natale ci interessa. Non è una festa spettacolo cui assistere, bensì un fatto che ci coinvolge in una misura così forte tanto da portarci a fare festa con tutti. Dio viene a farci vedere chi lui è, molto diverso da come ce lo siamo sempre immaginato. Lo abbiamo immaginato come un dominatore, un potente cui nessuno può resistere, o un grande che non può essere avvicinato. E invece ecco, è lui che viene vicino a noi, è lui che non può resistere al nostro pianto e al nostro grido che chiede compassione, è lui che si fa servitore del nostro bisogno di amore, di pace e di comunione. La notte dei nostri pensieri e delle nostre attese viene squarciata dalla luce inattesa e sorprendente che ci fa vedere il vero volto di Dio, quel Dio che è amore! E vedendo il vero volto di Dio scopriamo che anche il nostro volto è diverso: siamo illuminati da lui, portiamo la sua luce e la diffondiamo. Non siamo più nemici gli uni degli altri, come abbiamo capito ed ereditato da Caino, siamo invece portatori dell’amore di Dio a tutti, vicini e lontani.
Il vero Natale, non quello di chi vive con perenne superficialità, il vero Natale è il cambiamento dell’uomo. Questi è egoista, ma con Gesù vicino non lo è più, anzi, diventa generoso. L’uomo è impuro, ma con Gesù accanto diventa puro e fedele. L’uomo è menzognero, ma con Gesù non riesce più ad ingannare. L’uomo è litigioso, ma con Gesù gode di essere arrendevole. L’uomo soffre per il proprio peccato e la propria avidità e avarizia: Gesù lo salva! L’uomo bada ad una bellezza esteriore, Gesù gli fa notare che ne ha una interiore da far notare e da donare ai fratelli. L’uomo è preoccupato di possedere, e per questo discute e impianta discordie, e finisce per non godere nemmeno di ciò che già possiede. Gesù gli toglie questa preoccupazione, e così si occupa di condividere, e finisce per godere sia di ciò che ha e sia di ciò che sta nella mano degli altri.
La presenza di Gesù è la presenza del Dio amore nel cuore e nelle mani e in tutte le possibilità dell’uomo. È per questo che lo chiamiamo luce, ed è per questo che senza di lui il mondo continua ad aumentare le sofferenze e le confusioni. Nella notte e nel giorno di Natale quindi noi godiamo: godiamo di ciò che riceviamo, e godiamo di ciò che possiamo decidere. Riceviamo il gaudio dall’Alto, riceviamo il dono facile da ricevere, perché ci è facile accogliere un bambino senza pretese e silenzioso. Ma il Natale per noi si completa con la nostra decisione. È la nostra decisione a dare bellezza e bontà e gioia al Natale. Che cosa decidiamo? Con sicurezza decidiamo di far posto nel nostro cuore a Gesù: il nostro cuore si deve liberare di quelle cose che lo occupano inutilmente o dannosamente. Sono attaccamenti a oggetti e progetti, oppure a giustificazioni di errori del passato, a continuare litigiosità e discordie nonostante il parere contrario di Gesù Cristo stesso!
Le nostre decisioni permetteranno al Natale di portare gioia vera e duratura. Siamo abituati a vedere e ammirare addobbi natalizi con luci scintillanti, spesso intermittenti. Non dobbiamo permettere che la bellezza apparente dell’intermittenza prevalga nelle nostre decisioni. Dobbiamo essere fedeli, perseveranti nel mantenere i nostri propositi decisi a Natale. Gesù ci può aiutare solo se noi siamo fedeli ai nostri impegni. Se dagli alberi di natale impariamo ad essere intermittenti nelle decisioni, Gesù dovrà, suo malgrado, lasciarci nelle nostre tristezze. Oggi nessuno si vergogna di lui. Ma domani? Dobbiamo oltrepassare il giorno di Natale rimanendo illuminati dalla luce di Gesù. Il suo sorriso e il suo amore, nonostante si intraveda già in prospettiva la croce, devono rimanere in noi sempre, e per questo continueremo ad amarlo e a seguirlo, a ubbidirgli e a cercarlo, ad ascoltarlo e celebrarlo. Quindi non ci diamo qui l’addio, ma un bell’arrivederci a presto! A domenica prossima, per contemplare la Sacra Famiglia!
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