CALENDARIO / Calendario Cinquepani IT
01 nov 2017 2017 A NOVEMBRE
2017 A NOVEMBRE
1/11 MER TUTTI I SANTI [P]
Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia Mt 5,7
Come dobbiamo ascoltare le beatitudini? Esse mettono in luce diversi aspetti della personalità di Gesù! È lui povero in spirito, è lui puro di cuore, è lui misericordioso. Chi lo imita è beato, ha raggiunto la vera statura dell’uomo. Lo hanno imitato i Santi, lo imitiamo anche noi: avremo, come già abbiamo avuto, un cuore per i miseri, per i sofferenti, per gli indifesi. Anche se ciò dovesse costare, lo faremo: Dio stesso avrà un cuore per noi.
2/11 GIO COMMEMORAZIONE di tutti i FEDELI DEFUNTI [P]
Messa 1: Gb 19,1.23-27; Sal 26; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40
Messa 2: Is 25,6.7-9; Sal 24; Rm 8,14-23; Mt 25,31-46
Messa 3: Sap 3,1-9; Sal 41; Ap 21,1-5.6-7; Mt 5,1-12
Ecco, io faccio nuove tutte le cose Ap 21,6
Gesù è venuto per rinnovare anzitutto la vita degli uomini. ‘Nuovo’ vuol dire che prima non c’era, che senza di lui non ci sarebbe, che noi non conosciamo ancora, e quindi ci dobbiamo mettere a scuola! Osserveremo tutte le cose con uno sguardo nuovo; vedremo in modo nuovo anche chi vive e chi muore, oggi soprattutto chi è morto: lo vediamo nelle mani del Padre, e perciò il nostro pianto si rasserena. Anche noi, morendo, verremo raccolti da colui che abbiamo sempre chiamato Padre nostro!
3/11 VEN XXX° T.O. [II]
(mf: S. Martino de Porres, relig., † 1639)
Rm 9,1-5; Sal 147; Lc 14,1-6
Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò Lc 14,4
La compassione di Gesù è sempre attenta. Da essa egli si lascia guidare, anche in giorno di sabato: sa che è così anche per il Padre suo. La compassione verso chi soffre è una legge più forte di qualsiasi altra, anzi, è la base di tutte le leggi. Gesù, concedi anche a me di avere sempre, come te, gli occhi aperti per accorgermi delle sofferenze dei fratelli!
4/11 SAB XXX° T.O. [II]
(m: S. Carlo Borromeo, vesc., † 1584)
Rm 11,1-2.11-12.25-29; Sal 93; Lc 14,1.7-11
Chi si umilia sarà esaltato Lc 14,11
Essere umiliato non è bello, ma umiliarsi sì. Chi si umilia, sta al proprio posto e può essere amato da tutti, anzitutto da Dio! Chi sono io, se non un debole e fragile vermiciattolo? Se questo sta al suo posto, sottoterra, nessuno gli potrà fare del male. Se esce dal suo posto, ognuno lo potrà schiacciare, anche senza accorgersene.
5/11 DOM XXXI° T.O. Anno A [III]
Ml 1,14 - 2,2.8-10; Sal 130; 1Ts 2,7-9.13; Mt 23,1-12
Voi siete tutti fratelli Mt 23,8
A che cosa ci servono i titoli onorifici? Gesù non li ama. Servono alla propria vanagloria, servono agli adulatori, servono ad allontanare gli uni dagli altri. Noi siamo quello che siamo davanti a Dio, piccoli e servitori gli uni degli altri. I titoli più belli sono quelli che uniscono, come il titolo di fratello. Ma questo non è un titolo, è la realtà!
6/11 LUN XXXI° T.O. [III]
Rm 11,29-36; Sal 68; Lc 14,12-14
Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose Rm 11,36
San Paolo conclude così una delle sue dossologie - dossologia è un’espressione con cui si vuol dar gloria a Dio -. Ogni volta che pensiamo a lui, non possiamo che ammirare, lodare e ringraziare la sua sapienza e la profondità e bellezza dell’amore con cui ci osserva e ci protegge e arricchisce.
7/11 MAR XXXI° T.O. [III]
(Proprio dioc. TN: m: S. Prosdocimo, vesc., † sec. II)
Rm 12,5-16; Sal 130; Lc 14,15-24
Siate lieti nella speranza Rm 12,12
Gesù ci invita al banchetto di nozze, cioè alla gioia per il grande amore di Dio. L’apostolo non può che continuare lo stesso invito. Prima aveva invitato ad amarsi gli uni gli altri, facendo a gara a chi ama di più, e ora invita ad essere lieti: chi ama, infatti, asciuga le lacrime altrui, ma anche le proprie!
8/11 MER XXXI° T.O. [III]
Rm 13,8-10; Sal 111; Lc 14,25-33
Pienezza della Legge è la carità Rm 13,10
I comandamenti aiutano a vivere sfaccettature diverse dell’amore, della carità. Li ricordi ancora i dieci comandamenti? San Paolo ce ne ricorda alcuni. Ripetili ancora, tutti i giorni; ripetili con i tuoi figli, affinché non li dimentichino: se ne dimenticano anche uno solo, calerà la tua fiducia in loro. E se lo dimentichi tu, che fiducia possono essi dare a te?
9/11 GIO DEDICAZIONE della BASILICA LATERANENSE [P]
Ez 47,1-2.8-9.12 opp. 1Cor 3,9c-11.16-17; Sal 45; Gv 2,13-22
Non fate della casa del Padre mio un mercato Gv 2,16
Siamo nel tempio, con Gesù. Egli non sopporta l’ipocrisia. Qui gli uomini adorano Dio, ma nei loro desideri sta al primo posto il denaro. Egli lo dice, non con parole anzitutto, ma con un gesto concreto: caccia fuori il mercato! Fuori il mercanteggiare, anche dal tuo intimo: con Dio non si fanno contratti! Vuoi dargli qualcosa, magari poco, per avere il suo amore? Ti sbagli: Dio non ci sta. Egli ti ama già: per questo ringrazialo dandogli tutto!
10/11 VEN XXXI° T.O. [III]
(m: S. Leone Magno, papa e dott., † 461)
Rm 15,14-21; Sal 97; Lc 16,1-8
Tu quanto devi al mio padrone? Lc 16,5
Siamo tutti debitori, e con Dio, nonostante le buone intenzioni, siamo anche disonesti. Possiamo ricorrere alla furbizia. Quale? Quella di chi dona ai poveri, per essere da loro lodato davanti a Dio ed ottenere così la sua ricompensa.
11/11 SAB XXXI° T.O. [III]
(m: S. Martino di Tours, vesc., † 397)
Rm 16,3-9.16.22-27; Sal 144; Lc 16,9-15
Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo Rm 16,16
Il saluto dei credenti è un “bacio santo”: un bacio che nasce dall’amore di Dio e che continua ancora col suo amore. Riusciamo così a dare il bacio anche a chi è peccatore, e anche se noi siamo peccatori. È un bacio che non dipende dal portafoglio, né dal mio né dal tuo. Ce lo ricorda anche Gesù!
12/11 DOM XXXII° T.O. Anno A [IV]
Sap 6,12-16; Sal 62; 1Ts 4,13-18; Mt 25,1-13
Ma egli rispose: ”In verità io vi dico: non vi conosco” Mt 25,12
È mai possibile che dalla bontà di Gesù possa venire anche una parola che esclude? Come mai? A chi è rivolta? A quelle persone che vivono senza di lui, che non fanno sul serio, che da lui pretendono vantaggi, senza degnarlo di un’ora del loro tempo, senza far nulla per incontrarlo. In realtà, questi si sono esclusi già da se stessi.
13/11 LUN XXXII° T.O. [IV]
Sap 1,1-7; Sal 138; Lc 17,1-6
Lo spirito del Signore riempie la terra e ne conosce la voce Sap 1,7
Questa parola accompagna l’insegnamento di Gesù sul perdono e sugli scandali. Il figlio di Dio sta in ascolto di Dio e prende sul serio i suoi suggerimenti, altrimenti scandalizza, cioè indica agli altri la strada sbagliata. E i piccoli, che non sanno ancora discernere da sè, vengono trascinati alla rovina.
14/11 MAR XXXII° T.O. [IV]
Sap 2,23 – 3,9; Sal 33; Lc 17,7-10
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio Sap 3,1
Chi sono i giusti? Il libro della Sapienza ce lo dice: sono coloro che Dio ha provato, e hanno superato la prova. Perciò Dio li ha graditi. Essi hanno confidato in lui. Giusto non è chi fa della vita un inno al lavoro o al risparmio, ma chi fa della propria vita un’occasione per manifestare la sapienza del Padre. Ne vedi qualcuno? Allora vedi anche le mani di Dio.
15/11 MER XXXII° T.O. [IV]
(mf: S. Alberto Magno, vesc. e dott., † 1280)
Sap 6,1-11; Sal 81; Lc 17,11-19
Egli ha creato il piccolo e il grande e a tutti provvede in egual modo Sap 6,7
Lo sguardo di Dio non fa preferenze. Egli guarda tutti con lo stesso amore, ma al piccolo dà la sua difesa, al superbo, invece, il rimprovero, se non addirittura il castigo, gli lascia cioè sperimentare le conseguenze del peccato. L’amore tende a premiare, ma anche a correggere chi è fuori strada, affinché possa anch’egli arrivare alla statura dei figli di Dio. Noi non possiamo che ringraziare, come il lebbroso samaritano.
16/11 GIO XXXII° T.O. [IV]
(mf: S. Margherita di Scozia, † 1093; S. Geltrude, verg., † 1302)
Sap 7,22 - 8,1; Sal 118; Lc 17,20-25
Tutto rinnova, prepara amici di Dio e profeti Sap 7,27
È la sapienza di Dio che opera questo. È di Dio e viene da lui per arricchire l’uomo che l’accoglie. E chi l’accoglie non è più quello di prima: diventa, pian piano, amico di Dio e persino profeta. Da chi ha la sapienza puoi andare a chiedere consiglio, senza timore d’essere ingannato. Non rivolgerti a chi non ce l’ha, mi raccomando!
17/11 VEN XXXII° T.O. [IV]
(m: S. Elisabetta d’Ungheria, relig., † 1231)
Sap 13,1-9; Sal 18; Lc 17,26-37
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà Lc 17,33
Salvare la propria vita: è la tentazione che Gesù ha superato nel deserto e poi sulla croce, quando gli dicevano: “Salva te stesso”. Se noi tentiamo di salvarci, lo facciamo con i nostri mezzi e con le nostre ambizioni: useremo molte forme di egoismo, moltiplicheremo il nostro peccato.
18/11 SAB XXXII° T.O. [IV]
Sap 18,14-16;19,6-9; Sal 104; Lc 18,1-8
A Trento: Dedicazione della Basilica Cattedrale [P]
1Re 8,22-23 opp. 1Pt 2,4-9; Sal 83; Lc 19,1-10
Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? Lc 18,8
È una domanda alla quale non possiamo rispondere. Diremo soltanto: Gesù, desidero che tu trovi viva la mia fede in te! Mi impegno a rafforzarmi in essa e nella fedeltà alla tua parola. La fede farà, poi, da fondamento anche al mio amore, e l’amore puro e disinteressato susciterà fede in molti altri che saranno da te salvati.
19/11 DOM XXXIII° T.O. Anno A [I]
Pr 31,10-13.19-20.30-31; Sal 127; 1Ts 5,1-6; Mt 25,14-30
Sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto Mt 25,23
Che cos’è il poco in cui è stato fedele quel servo? Quel poco sono i talenti affidati a lui, ricchezze materiali, cose di questo mondo. A chi è fedele e onesto in queste realtà, si possono affidare i beni spirituali, la Parola da diffondere, i Sacramenti da vivere per manifestare l’amore di Dio, le comunità cristiane da servire e da far crescere.
20/11 LUN XXXIII° T.O. [I]
1Mac 1,10-15.41-43.54-57.62-64; Sal 118; Lc 18,35-43
Che cosa vuoi che io faccia per te? Lc 18,41
Aveva gridato ad alta voce il cieco, aveva gridato disturbando la sensibilità di molti. Era la sua cecità e il suo mendicare che li disturbava, ma anche una fede gridata così chiaramente in un ambiente dove Erode aveva tanti orecchi sospettosi. Gesù non si preoccupa: vuole incontrare quell’uomo e vuole farlo parlare ancora. La sua fede va udita da molti, in tutte le sue dimensioni anche correndo qualche rischio.
21/11 MAR XXXIII° T.O. [I]
(m: Presentazione della B. V. Maria)
2Mac 6,18-31; Sal 3; Lc 19,1-10
Scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua Lc 19,5
Zaccheo non deve vergognarsi né d’essere piccolo né d’essere sull’albero, e nemmeno di essere peccatore. Ora Gesù sta con lui: da quando Gesù è con lui, egli è un altro. Così è successo a me, così è successo a te. Gesù ci fa nuovi, ci cambia, ci redime. Egli cambia lo scopo della nostra vita, come a Zaccheo. Questi ha cominciato a vivere non più per arricchire, ma per amare, e per amare sul serio.
22/11 MER XXXIII° T.O. [I]
(m: S. Cecilia, verg. e mart., † 250 ca)
2Mac 7,1.20-31; Sal 16; Lc 19,11-28
A chi ha, sarà dato; a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha Lc 19,26
A chi ha fede, a chi ha speranza, a chi ha carità sarà dato, da Dio, coraggio, gioia, fedeltà, pace, luce, sapienza, generosità. A chi non sviluppa e non esercita né fede né speranza né amore, non giovano le ricchezze che ritiene di possedere, e nemmeno l’intelligenza o l’intraprendenza di cui si vanta.
23/11 GIO XXXIII° T.O. [I]
(mf: S. Clemente I, papa e mart., † 101; S. Colombano, abate, † 615)
1Mac 2,15-29; Sal 49; Lc 19,41-44
Non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione 1Mac 2,22
Mattatia e i suoi familiari sono decisi. Essi sanno che gli ordini del re, contrari alla sapienza divina, portano il popolo alla rovina. Le leggi dei parlamenti umani vanno sempre confrontate con la Parola di Dio. Se non lo fai, sei complice dei disastri che succederanno: violenze, ingiustizie, miseria e oppressione. Gesù piange su Gerusalemme, che aveva sottovalutato la Parola dei profeti.
24/11 VEN XXXIII° T.O. [I]
(m: Ss. Andrea Dung-Lac, sac. e Compagni, martiri vietnamiti, 16°-18° sec.)
1Mac 4,36-37.52-59; salmo: 1Cr 29,10-12; Lc 19,45-48
La mia casa sarà casa di preghiera Lc 19,46
Gesù chiama il tempio “mia casa”! Egli sa d’essere il Figlio di Dio e di avere quindi autorità nella sua casa! Essa dev’essere solo luogo di incontro con il Padre, cioè luogo “di preghiera”. Ogni altra attività, ogni azione che non sia incontro con Dio è abusiva. Ora sono anch’io tempio di Dio: quante parole e quante azioni sono abusive in me!
Gesù, purificami!
25/11 SAB XXXIII° T.O. [I]
(mf: S. Caterina di Alessandria, verg. e mart., † sec. III-IV)
1Mac 6,1-13; Sal 9; Lc 20,27-40
Dio non è dei morti, ma dei viventi Lc 20,38
Gesù sa leggere le Scritture e le sa comprendere in modo splendido. È lui che può aprire anche la mia mente alla comprensione della Parola di Dio. Il Signore è il Dio di Abramo: dicendo così, affermo la vita di Abramo, che da secoli è morto. Una vita misteriosa, certamente, ma vera e superiore a quella che riesco a pensare: vita “celeste”, dirà San Paolo, la vita che invidio ai Santi e che attendo con sicura speranza!
26/11 DOM XXXIV° T.O. N.S. GESU’ CRISTO, RE dell’UNIVERSO Anno A [P]
Ez 34,11-12.15-17; Sal 22; 1Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46
Davanti a lui saranno radunati tutti i popoli Mt 25,32
Questa parola tante volte mi è passata via senza conseguenze. Ora mi fermo: davanti a Gesù tutti i popoli? Saranno giudicati da lui tutti? Anche i popoli buddisti? Anche gli atei? Anche i musulmani? Anche gli induisti? Tutti! Uno solo il giudice di tutti, quindi la sua Parola vale per tutti. Non metto nessuno alla pari con Gesù, non mescolo le parole di Gesù con quelle di Budda, non seguo altri dogmi dettati da personalità eccellenti. Sei tu, Gesù, il mio unico re!
27/11 LUN XXXIV° T.O. [II]
Dn 1,1-6.8-20; salmo: Dn 3,52-56; Lc 21,1-4
Vide anche una donna povera che vi gettava due monetine Lc 21,2
Allo sguardo di Gesù nulla sfugge. Egli vede le cose belle, e le propone all’attenzione dei suoi amici. Una donna povera non ha nulla, ma ha molto da insegnare a tutti. Questa volta impariamo come deve essere la fiducia nel Padre. E questa fiducia è la vera ricchezza dell’uomo!
28/11 MAR XXXIV° T.O. [II]
Dn 2,31-45; salmo: Dn 3,57-61; Lc 21,5-11
Il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto Dn 2,44
Siamo abituati a vedere i regni apparire e scomparire: nessun governo ci dà più fiducia, perché nessuno ha stabilità. La stabilità è solo di chi si appoggia sulla roccia, sulla fede nel Dio vivente; di chi ubbidisce ai suoi comandi. Ci sarà un regno indistruttibile, ed è quello in cui Gesù è il re: voglio farne parte subito, perciò cerco la sua Parola e il suo insegnamento.
29/11 MER XXXIV° T.O. [II]
Dn 5,1-6.13-14.16-17.23-28; salmo: Dn 3,62-67; Lc 21,12-19
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita Lc 21,19
La nostra vita non è quella che un giorno finirà, ma quella che Dio ha pensato per averci con sè nella sua eternità. Quella è la vita che ci occupiamo di salvare. La salviamo rimanendo fedeli al Figlio, tenendoci aggrappati alla sua Parola, nutrendoci del suo Pane, accogliendo il suo Spirito. Saremo derisi? Emarginati? Ci impediranno di lavorare? Avremo vita difficile, ma faremo il possibile per essere perseveranti.
30/11 GIO S. ANDREA, Ap. [P]
Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22
Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? Rm 10,16
“Non tutti hanno obbedito al Vangelo” dice l’apostolo. Infatti il profeta ha scritto: “Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?”. Noi imitiamo Sant’Andrea, che ha ascoltato prima Giovanni Battista e poi Gesù, quindi si è fatto annunciatore di quella Parola da cui lui stesso ha ricevuto vita e gioia e forza. Egli oggi prega per tutta la Chiesa d’Oriente e d’Occidente, affinchè diffonda la Parola che salva gli uomini e cammini sempre più verso l’unità.
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