CALENDARIO / Calendario Cinquepani IT
01 apr 2024
APRILE 20242024
1/4 LUNEDI’ dell’ANGELO [P]
At 2,14.22-33; Sal 15; Mt 28,8-15
Non temete; andate ad annunciare… Mt 28,10
Le donne con coraggio sono arrivate al sepolcro. Ora ubbidiscono all’angelo che le incarica di riferire agli apostoli che Gesù è risorto e li precede in Galilea. Ed ecco che Gesù in persona le incontra e ripete lo stesso invito dell’angelo. Cercheranno di stare unite agli apostoli e insieme a loro saranno testimoni della sua risurrezione. Chi ama Gesù non fa nulla da solo.
2/4 MARTEDI’ di PASQUA [P]
At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18
Donna, perché piangi? Gv 20,13
“Donna”, appellativo significativo. Così la Scrittura chiama Eva, quando Adamo la incontra come dono di Dio che completa la sua vita. Gesù risorto incontra per prima Maria di Magdala: è dono di Dio per lui. Ma perché lei piange? Non sa di essere preziosa agli occhi del suo Dio?
3/4 MERCOLEDI’ di PASQUA [P]
At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35
Stolti, lenti di cuore a credere Lc 24,25
Gesù risorto non ha intenzione di offendere i due discepoli tristi e delusi. Ma essi mostrano davvero stoltezza, perché non tengono conto né delle Scritture né di quanto lui stesso aveva detto molte volte. Quanto sono stolto anch’io! Vivo, infatti, come se Gesù non avesse vinto la morte.
4/4 GIOVEDI’ di PASQUA [P]
At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48
Guardate le mie mani... sono proprio io Lc 24,35
Gesù, le tue mani sono quelle che hanno toccato la fanciulla morta e la bara del ragazzo di Nain. Sono le mani che hanno spezzato i pani per i cinquemila, e con esse hai dato il tuo corpo e il calice del tuo sangue agli apostoli. Tu le fai vedere: sono evidenti le ferite dei chiodi. I discepoli comprendono che la loro vita sarà accompagnata sempre dalla tua morte e risurrezione.
5/4 VENERDI’ di PASQUA [P]
At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14
In nessun altro c’è salvezza At 4,12
Pietro, illetterato, pescatore e peccatore, sta parlando agli esponenti delle famiglie dei sommi sacerdoti. Ormai non c’è nessuno in grado di donare parole di verità, se non chi crede in Gesù e parla di lui. Vuoi davvero salvare la tua vita? Hai una sola possibilità: aderire del tutto a Gesù Cristo, morto e risorto.
6/4 SABATO di PASQUA [P]
At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15
Li rimproverò per la loro incredulità Mc 16,14
Chi dice che la risurrezione di Gesù è un’invenzione, non tiene conto di queste parole. Proprio gli apostoli non si aspettavano di rivedere Gesù e, quando lo hanno visto, hanno pensato di avere allucinazioni. Prima di arrivare alla fede tutti passiamo per l’incredulità. È dono la fede, dono di cui non posso vantarmi. Dono da chiedere.
7/4 DOM “della Divina Misericordia”
II° T.P. Anno B [P]
At 4,32-35; Sal 117; 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31
Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto Gv 20,29
Sono “beati”, cioè vicini a Dio, coloro che danno fiducia alla parola degli apostoli. Tommaso non l’aveva fatto. Egli si è affidato ai propri occhi e alle proprie dita piuttosto che alla testimonianza dei suoi fratelli. Gesù ha misericordia con Tommaso e ne ha molta con me, che non sono meglio di lui. Grazie, Gesù!
8/4 LUN II° T.P. [II]
At 4,23-31; Sal 2; Gv 3,1-8
Tutti furono colmati di Spirito Santo At 4,31
Dopo la preghiera fervorosa, ecco il prodigio dei prodigi: tutti ricevono il dono di essere come Dio, portatori di Spirito Santo! E se ne accorgono, perché proclamano la Parola di Dio e la donano come la ricchezza più preziosa.
8/4 LUN ANNUNCIAZIONE del SIGNORE [P]
Is 7,10-14; 8,10c; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38
Non temere, Maria Lc 1,30
Maria ha ubbidito. Anche se non capiva, ha deciso di fidarsi del Signore. Ella ha vinto il timore che spesso vince noi: il timore di affidarsi alla grazia, cioè all’amore gratuito di Dio, per confidare nelle proprie apparenti sicurezze.
Grazie, Maria, che senza timore hai detto il tuo sì, avvio alla salvezza di tutti gli uomini.
9/4 MAR II° T.P. [II]
At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7-15
Così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo Gv 3,14
È notte. Di nascosto è arrivato un personaggio, Nicodemo. Vuole ascoltare Gesù, e Gesù si fa conoscere a lui non come uno che fa miracoli, ma come colui che muore per salvare coloro che sono nel peccato, eredi di quello di Adamo. Chi lo amerà quando sarà in alto sulla croce, sarà salvato dalla forza dilaniante del peccato, libero dal potere del mondo, risorto a vita nuova.
10/4 MER II° T.P. [II]
At 5,17-26; Sal 33; Gv 3,16-21
Un angelo del Signore aprì le porte del carcere At 5,19
Che sorpresa! Chi l’avrebbe mai immaginato? Nemmeno essi se lo aspettavano, nemmeno l’avevano chiesto al loro Dio. Cosa sanno fare gli angeli! Non dispererò mai, perché Dio ha ancora angeli a disposizione, e, se vuole, li manderà.
11/4 GIO II° T.P. [II]
(m: S. Stanislao, vesc. e mart., † 1079)
At 5,27-33; Sal 33; Gv 3,31-36
Senza misura egli dà lo Spirito Gv 3,34
Gesù, stai parlando ancora a Nicodemo, per manifestarti. Così ti possiamo conoscere anche noi: sei tu che ci immergi nella luce e nell’amore del Padre! Lo fai con le parole che attingi nel suo cuore. Ti ascolto.
12/4 VEN II° T.P. [II]
At 5,34-42; Sal 26; Gv 6,1-15
Si ritirò di nuovo sul monte Gv 6,15
Quando Gesù si rende conto che la gente non aveva capito il segno dei pani, né di quelli mangiati a sazietà né di quelli avanzati, si nasconde. Volevano farlo re. Non accetta di essere fatto re dagli uomini, ma solo da Dio Padre. Il re creato dagli uomini si impone, quello fatto da Dio si umilia. Non resta che pregare!
13/4 SAB II° T.P. [II]
(mf: S. Martino I, papa e mart., † 655)
At 6,1-7; Sal 32; Gv 6,16-21
Sono io, non abbiate paura! Gv 6,20
Perché hanno avuto paura? Non avevano mai visto nessuno camminare sull’acqua. Da Gesù possiamo aspettarci anche questo, che possa fare ciò che nessuno ha mai fatto. Quando c’è lui, comunque sia, la paura non ci appartiene più.
14/4 DOM III° T.P. Anno B [III]
At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1Gv 2,1-5; Lc 24,35-48
Gli offrirono una porzione di pesce Lc 24,42
Lo vedono di nuovo, con grande sorpresa. Non sanno cosa pensare. Come mai lo si vede, se lo hanno visto morto persino i soldati di Pilato? La sorpresa rimane, anzi, ancora più grande, quando lo vedono mangiare il loro pesce. Anch’io posso solo farmi umile e credere. Nulla è impossibile a Dio, e io non posso ingabbiarlo nelle mie capacità di capire.
15/4 LUN III° T.P. [III]
At 6,8-15; Sal 118; Gv 6,22-29
Datevi da fare per il cibo che rimane per la vita eterna Gv 6,27
La gente aveva cercato Gesù, smaniosa di mangiare ancora il pane del miracolo. Ma era pur sempre solo pane. Non avevano capito che era stato un segno per conoscerlo come l’inviato di Dio, il vero pastore. Devono cercare non i pezzi avanzati dal giorno precedente, ma un cibo nuovo, che alimenta una vita nuova, quella che Dio semina in noi con l’arrivo di Gesù.
16/4 MAR III° T.P. [III]
At 7,51 - 8,1; Sal 30; Gv 6,30-35
Non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo Gv 6,32
Gesù risponde. La manna dei tempi di Mosè arrivava tutti i giorni puntualmente, gratis. Ma fu un cibo che non ha impedito a nessuno di morire e nemmeno di peccare. Il vero cibo di Dio impedirà di peccare, perché ci unirà a lui, e di morire, perché chi è uno con il Padre è già nella vita eterna.
17/4 MER III° T.P. [III]
At 8,1-8; Sal 65; Gv 6,35-40
Io lo risusciterò nell’ultimo giorno Gv 6,40
È sempre stato un mistero, per la mia ignoranza, questo “ultimo giorno”. Sarà il giorno della risurrezione, quella operata per me da Gesù. È il giorno in cui vedrò il mio Dio e in cui non avrò più fame né sete. Questo giorno dovrò attenderlo oppure è già cominciato? Infatti Gesù già mi sazia e mi disseta, e già mi fa godere l’amore del Padre e la pace di abbandonarmi a lui.
18/4 GIO III° T.P. [III]
At 8,26-40; Sal 65; Gv 6,44-51
Il pane che io darò è la mia carne Gv 6,51
“... la mia carne per la vita del mondo”: senza questa “carne” il mondo conosce solo la morte, e l’attesa della morte. Io sono beato, perché posso mangiare il Pane che è “la carne” che dà la vera vita, quella che non conosce la morte, perché mi unisce al Dio amore, Dio eterno.
19/4 VEN III° T.P. [III]
At 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59
Chi mangia questo pane rimane in eterno Gv 6,58
Davvero misteriose le parole di Gesù! Ci introducono in un mondo nuovo, diverso; un mondo privo della paura della morte. Desidero entrare in questo mondo nuovo, non conosciuto né costruito dagli uomini. Mangio il pane che viene dalle mani di Gesù, e mi lascio trasformare in strumento del suo amore.
20/4 SAB III° T.P. [III]
At 9,31-42; Sal 115; Gv 6,60-69
È lo Spirito che dà la vita Gv 6,63
Gesù ci abitua a distinguere e discernere tra vita biologica e vita spirituale. La prima è il ‘luogo’ della seconda. Ed è questa che riempie la prima di gioia, le dà significato con l’amore, la sostiene con la speranza. Starò vicino a Gesù, che mi offre lo Spirito, per non rendere inutili i giorni che passano e quelli che arrivano.
21/4 DOM IV° T.P. Anno B [IV]
At 4,8-12; Sal 117; 1Gv 3,1-2; Gv 10,11-18
Io sono il buon pastore Gv 10,14
Quante immagini usa Gesù per farsi conoscere! Oggi usa quella che già profeti e salmi hanno adoperato per avvicinarci all’amore del Padre nostro. È lui il pastore che si occupa delle pecore per nutrirle, difenderle, tenerle unite. Oggi Gesù rivela che Dio ci ama attraverso di lui. Gesù, starò vicino a te!
22/4 LUN IV° T.P. [IV]
At 11,1-18; Sal 41-42; Gv 10,1-10
Chi non entra… dalla porta… è un ladro… Gv 10,3
È importante sapere che non esiste solo il pastore, ma che si avvicinano alle pecore anche i ladri e i briganti. Come distinguerli? Guarderò da che parte entrano nell’ovile. Se passano per la porta, sono affidabili. Se passano attraverso Gesù, li ascolto. Se uno non fa riferimento a Gesù, non è per me: lo ignoro e me ne allontano.
23/4 MAR IV° T.P. [IV]
(mf: S. Giorgio, mart., † 303 ca; S. Adalberto, vesc. e mart., † 997)
At 11,19-26; Sal 86; Gv 10,22-30
Io le conosco ed esse mi seguono Gv 10,27
Gesù, nel tempio, parla ancora delle pecore per rispondere ai Giudei. Dice loro che le sue pecore lo ascoltano e lo seguono, mentre gli altri non accettano di esserlo. Di questi non può occuparsi. Avranno capito? Io comprendo che avrò vita solo da Gesù.
24/4 MER IV° T.P. [IV]
(mf: S. Fedele da Sigmaringen, † 1622)
At 12,24 - 13,5; Sal 66; Gv 12,44-50
Le cose che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me Gv 12,50
Gesù, tu sai che non tutti quelli che odono le tue parole le ascoltano. C’è anche chi ti disprezza. Tu, però, vuoi essere ubbidiente al Padre e ci riveli il suo amore. A costo di lasciarmi disprezzare, io ti ascolto e ti chiedo la forza di esserti amico fedele.
25/4 GIO S. MARCO, Ev. [P]
1Pt 5,5-14; Sal 88; Mc 16,15-20
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato Mc 16,16
San Marco ci dona queste tue parole formidabili, Gesù. Quando guardiamo te, innalzato in croce, e dichiariamo la fede di fronte a tutti, entrando nell’acqua del battesimo, Dio ci salva dalla malvagità del mondo e dal vuoto eterno. Queste tue parole Marco le ha vissute: oggi lo veneriamo e lo ringraziamo.
26/4 VEN IV° T.P. [IV]
At 13,26-33; Sal 2; Gv 14,1-6
Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore Gv 14,2
Che cosa vorrà rivelarci Gesù? Al Padre non serve una casa di mattoni. La sua casa è forse il luogo dove accoglie noi per amarci? Certo. La dimora non è per una persona sola, ma per una comunità. Nelle varie “dimore” Gesù prepara un posto per ciascuno. Ognuno di noi sarà attivo in una comunità o in una fraternità di discepoli di Gesù.
27/4 SAB IV° T.P. [IV]
At 13,44-52; Sal 97; Gv 14,7-14
Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò Gv 14,13
Gesù ripete due volte questa promessa. Non è importante sapere cosa chiedere, bensì come si fa a chiedere “nel mio Nome”. Quando sono ‘nel suo Nome’? Quando mi lascio salvare da lui, quando i miei interessi non sono più mondani né terreni, allora sono nel suo nome. Che cosa chiederò allora al Padre? Solo ciò che serve per realizzare il suo Regno.
28/4 DOM V° T.P. Anno B [I]
At 9,26-31; Sal 21; 1Gv 3,18-24; Gv 15,1-8
Io sono la vite, voi i tralci Gv 15,5
Quando vedo una vite, penso a queste parole. Chi sono io? Posso rispondere solo facendo riferimento a Gesù. Io sono suo. Non c’è altro posto per me sulla terra, che nel Corpo di Cristo. Il suo frutto è mio e il mio è suo. Mistero di gioia e consolazione!
29/4 LUN S. CATERINA da SIENA, († 1380), Patrona d’Italia e d’Europa [P]
1Gv 1,5 - 2,2; Sal 102; Mt 11,25-30
Prendete il mio giogo sopra di voi Mt 11,29
Santa Caterina da Siena, nella sua breve vita, ci è di esempio. Ha preso su di sé il giogo di Gesù. È vissuta con lui, con gioia, ma faticando e rischiando. I desideri di Gesù erano i suoi, le volontà di Gesù erano le sue, le fatiche di Gesù erano sulle sue spalle, sia quando scriveva rimproveri a principi e papi, sia quando assisteva i condannati nel momento della morte: tutto con lo stesso coraggio e lo stesso amore.
30/4 MAR V° T.P. [I]
(mf: S. Pio V, papa, † 1572; Proprio dioc. TN: m: S. Massenza)
At 14,19-28; Sal 144; Gv 14,27-31
Vi do la mia pace Gv 14,27
È rimasta impressa questa promessa di Gesù, tanto che è sempre presente nelle celebrazioni. La udiamo ogni volta che ci accingiamo a mangiare il Corpo di Cristo. La sua pace è la ricchezza di vita e d’amore che lui ha ricevuto dal Padre! Grazie, Gesù!
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