CALENDARIO / Calendario Cinquepani IT
01 ott 2015 2015_B_10OTTOBRE
2015_B_10OTTOBRE
1/10 GIO XXVI° T.O. [II]
(m: S. Teresa di Gesù B., verg. e dott., † 1897)
Ne 8,1-4.5-6.7-12; Sal 18; Lc 10,1-12
Non fate lutto e non piangete Ne 8,9
È l’invito rivolto da Neemia, governatore, e da Esdra, sacerdote, a tutto il popolo. Il motivo è che Dio ha parlato loro, tramite le Scritture ritrovate, e quindi lette davanti a tutti. Se Dio ci rivolge la Parola, non c’è più motivo di temere né di essere tristi!
2/10 VEN Ss. Angeli Custodi (m) [P]
Es 23,20-23; Sal 90; Mt 18,1-5.10
Chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande Mt 18,4
Gli insegnamenti di Gesù sono speciali, inaspettati, lasciano a bocca aperta. In un mondo dove tutti fanno a gara per emergere, scopriamo che invece Dio considera grandi quelli che si fanno piccoli. Solo gli umili accolgono con riconoscenza queste parole. E gli umili sono le persone maggiormente gradite a tutti.
3/10 SAB XXVI° T.O. [II]
Bar 4,5-12.27-29; Sal 68; Lc 10,17-24
Vi darà, con la vostra salvezza, una gioia perenne Bar 4,29
Gesù ha realizzato questa promessa. Egli stesso ha esultato di gioia per i modi di fare di Dio, che rivela i segreti ai piccoli. E la sua gioia si trasmette a noi. Dio ci ha dato, con il nostro salvatore, la gioia vera e perfetta.
4/10 DOM XXVII° T.O. Anno B [III]
Gen 2,18-24; Sal 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16
I due diventeranno una carne sola Mc 10,8
Com’è bella la volontà di Dio! Gli sposi che la vivono sperimentano un’unità tale, come vivessero una vita nuova, perfetta, fonte di gioia continua. Essere in due una carne sola, dice la completezza e la perfezione dell’amore. Sperimentano questa bellezza gli sposi che si tengono uniti a Dio, ascoltando e amando Gesù.
5/10 LUN XXVII° T.O. [III]
Gio 1,1 – 2,1.11; sal: Gio 2,3-5.8; Lc 10,25-37
Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti Gio 2,1
Sembra una bella favola il racconto biblico di Giona. Ma non è un racconto, è una descrizione di quanto succede a chiunque è disubbidiente a Dio, e di quanto è invece preziosa e utile a molti l’ubbidienza semplice, anche se difficile. E ancora, oltre che racconto è profezia. È profezia di Gesù che, non per la propria disobbedienza, ma per la nostra, è entrato nel ventre della terra, e per volontà di Dio ne è uscito a darci l’invito alla conversione.
6/10 MAR XXVII° T.O. [III]
(mf: S. Bruno, monaco, † 1101)
Gio 3,1-10; Sal 129; Lc 10,38-42
Dio sia invocato con tutte le forze Gio 3,8
È il re pagano di Ninive che dà quest’ordine! Lo dessero anche i nostri governanti, e ce ne dessero l’esempio! È la strada della conversione, e quindi della salvezza dalla distruzione del popolo. Un popolo che non prega infatti presto si disgrega e si autodistrugge.
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7/10 MER XXVII° T.O. [III]
(m: B. V. Maria del Rosario)
Gio 4,1-11; Sal 85; Lc 11,1-4
(opp. At 1,12-14; Cant. Lc 1,46-55; Lc 1,26-38)
So che tu sei un Dio misericordioso e pietoso Gio 4,2
Giona, pregando, rimprovera Dio di essere misericordioso e pietoso. Egli vorrebbe la distruzione dei peccatori, non la loro salvezza. Menomale che Dio non è così: egli deve rimproverare il suo predicatore, che pensava di essere bravo facendo il predicatore di sventure e non gode invece del perdono di Dio a coloro che si convertono!
8/10 GIO XXVII° T.O. [III]
Ml 3,13-20; Sal 1; Lc 11,5-13
Avrò compassione di loro come il padre ha compassione del figlio che lo serve Ml 3,17
Queste parole ci preparano ad ascoltare la parabola di Gesù, che racconta come Dio Padre esaudisce i figli che con insistenza gli chiedono lo Spirito Santo. Egli è pieno di compassione e ci vuole amare fino in fondo. La nostra insistenza lo assicura che non ci rivolgeremo mai a nessun altro, men che meno al dio dei maghi e dei cartomanti, per ottenere di alleggerire le nostre sofferenze. Essi fanno finta di accontentarci, Dio invece ci dona solo ciò che è il nostro vero bene.
9/10 VEN XXVII° T.O. [III]
(mf: Ss. Dionigi, vesc., e Comp., martiri, † sec. III; S. Giovanni Leonardi, sac., † 1609)
Gl 1,13-15;2,1-2; Sal 9; Lc 11,15-26
Venite, vegliate vestiti di sacco, ministri di Dio Gl 1,13
Viviamo in un mondo soggetto al nostro nemico, il diavolo. Ci sono quindi ogni giorno grandi tentazioni, che non potremo superare e vincere se non siamo forti. Per essere forti è necessario l’allenamento a superare le nostre voglie, concupiscenze e vizi. Serve quindi vegliare per ogni cristiano che voglia essere ministro, cioè servitore, di Dio!
10/10 SAB XXVII° T.O. [III]
Gl 4,12-21; Sal 96; Lc 11,27-28
Voi saprete che io sono il Signore, vostro Dio Gl 4,17
Quando scoprirete che il Signore è un rifugio valido nel mondo nemico e terribile, allora saprete… Così il profeta Gioèle. E Gesù oggi ci dichiara beati, perché ascoltiamo e ubbidiamo. È lui la Parola con cui Dio ci chiama, ci consola, ci istruisce, ci plasma e ci rallegra. Grazie a Gesù sappiamo che il Padre è davvero l’unico Dio, il Vivente!
11/10 DOM XXVIII° T.O. Anno B [IV]
Sap 7,7-11; Sal 89; Eb 4,12-13; Mc 10,17-30
Nessuno è buono se non Dio solo Mc 10,18
È Gesù che lo dice a un tale che si rivolge a lui chiamandolo “Maestro buono”. La parola “buono” fa riferimento a Dio. Se dici a Gesù “buono”, significa che ritieni che la sua parola ha un’autorità divina, e quindi che gli vuoi obbedire. Ho imparato a non dire di nulla e di nessun progetto che è buono, se non è chiaramente voluto da Dio Padre!
12/10 LUN XXVIII° T.O. [IV]
Rm 1,1-7; Sal 97; Lc 11,29-32
Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo Rom 1,7
San Paolo comincia la sua lettera ai cristiani di Roma, che ancora non conosce. Egli augura loro i beni di Dio, la piena comunione con lui. Quante cose dirà loro con la sua lettera! Sarà Dio stesso a beneficarli e a dar loro benedizione: quel Dio che ora, grazie a Gesù, possiamo chiamare Padre, e da cui abbiamo certezza di essere amati e consolati.
13/10 MAR XXVIII° T.O. [IV]
Rm 1,16-25; Sal 18; Lc 11,37-41
Il giusto per fede vivrà Rm 1,17
San Paolo ripropone questa frase del profeta Abacuc per sottolineare l’importanza della fede, del credere cioè che la nostra salvezza viene da Gesù, morto e risorto. Anche san Giovanni (20,31) ci dice che credendo riceviamo la vita! Ci accorgiamo infatti che chi crede è in comunione con noi, mentre chi non crede è come estraneo, talora nemico. La fede poi ci rende giusti, perché ci fa evitare quei comportamenti che ci rendono peggiori delle bestie.
14/10 MER XXVIII° T.O. [IV]
(mf: S. Callisto I, papa e mart., † 222)
Rm 2,1-11; Sal 61; Lc 11,42-46
Dio infatti non fa preferenze di persone Rm 2,11
San Paolo raccomanda in tutti i modi di non giudicare nessuno, e di non ritenersi migliori di nessuno. Il giudeo, per il fatto di essere giudeo, non è migliore del pagano. Io non sono migliore di altri perché ho studiato o perché ho fatto qualcosa di utile. Dio ama tutti, e può ritenere suo chi adesso gli ubbidisce.
15/10 GIO XXVIII° T.O. [IV]
(m: S. Teresa d’Avila, verg. e dott., † 1582)
Rm 3,21-30; Sal 129; Lc 11,47-54
Sono giustificati gratuitamente per la sua grazia Rm 3,24
Non mi merito la salvezza e l’amore del Padre con la mia bravura e la mia capacità, e nemmeno con la mia ubbidienza. Lui mi ha amato in Gesù, ed io per ringraziarlo mi comporto in modo degno di lui. Ogni mia opera di bene la compio per riconoscenza, per far fare bella figura a colui che mi ha fatto suo figlio!
Così santa Teresa: tutta la sua opera di rinnovamento è stato un grazie a quel Dio che l’ha amata.
16/10 VEN XXVIII° T.O. [IV]
(mf: S. Edvige, relig., † 1243; S. Margherita M. Alacoque, verg., † 1690)
Rm 4,1-8; Sal 31; Lc 12,1-7
Beati quelli le cui iniquità sono state perdonate Rm 4,7
San Paolo usa le parole del salmo per sottolineare il fatto che l’amore di Dio è gratuito: Dio ci ama quando noi siamo ancora peccatori. Il suo perdono ci fa conoscere la sua bontà e ci fa desiderare di imitarlo! In tal modo la nostra fede ci avvicina a lui tanto da affidarci alla sua bontà di Padre buono.
17/10 SAB XXVIII° T.O. [IV]
(m: S. Ignazio di Antiochia, vesc. e mart., † 107 ca)
Rm 4,13.16-18; Sal 104; Lc 12,8-12
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza Rm 4,18
È Abramo che crede così. Questa è la fede che piace a Dio, o, meglio, la fede che rende il credente amico di Dio. Noi crediamo come Abramo per dare testimonianza a Gesù, per resistere alle accuse false, alle calunnie e persecuzioni che ci attendono.
18/10 DOM XXIX° T.O. Anno B [I]
Is 53,2.3.10-11; Sal 32; Eb 4,14-16;
Mc 10,35-45
Chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti Mc 10,44
Gesù parla ai suoi apostoli che si sono arrabbiati con i due fratelli che hanno espresso il desiderio di avere i primi posti. È come dicesse: Siete tutti uguali, anche voi cercate di essere ammirati dagli uomini. Dovete invece cercare di essere portatori dell’amore del Padre a tutti, e perciò mettervi a servire con gioia. Questo è l’esempio che lui stesso ci ha dato.
19/10 LUN XXIX° T.O. [I]
(mf: Ss. Giovanni da Brébeuf, Isacco Jogues,
sacerdoti, e Compagni martiri, sec. XVII;
S. Paolo della Croce, sac., † 1775)
Rm 4,20-25; salmo: Lc 1,69-75; Lc 12,13-21
Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia Lc 12,15
Gesù parla a due fratelli che stanno litigando per l’eredità. Tutt’e due sono stolti: dimenticano che devono rendere conto a Dio di tutto, e, forse ancora stanotte. Saggio è colui che tiene il cuore staccato dalle ricchezze, perché allora le può usare per amare.
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20/10 MAR XXIX° T.O. [I]
Rm 5,12.15.17-19.20-21; Sal 39; Lc 12,35-38
Per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti Rm 5,19
Sei tu, Gesù, quell’uno solo che ci fa graditi al Padre. Noi ti ringraziamo, perché sappiamo quanto ti è costato. Ti sei fatto obbediente fino alla morte di croce per impedire al nostro peccato di portare frutto, di versare veleno nel nostro cuore. Se non ci fossi tu, Gesù, saremmo tutti all’inferno. Grazie.
21/10 MER XXIX° T.O. [I]
Rm 6,12-18; Sal 123; Lc 12,39-48
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto Lc 12,48
I doni di Dio non ci vengono dati perché ne diveniamo padroni, bensì perché possiamo amare. Amando diventiamo simili a lui, e cioè diventiamo rivelazione del Dio dell’amore ai nostri fratelli e a tutti quelli che hanno a che fare con noi.
22/10 GIO XXIX° T.O. [I]
Rm 6,19-23; Sal 1; Lc 12,49-53
Il salario del peccato è la morte Rm 6,23
Questo lo dobbiamo tener presente sempre, e saremo aiutati a vivere nell’obbedienza ad ogni Parola di Dio. Il peccato è accontentare qualche nostro vizio o piacere o ambizione: se sappiamo che invece è un passo che ci avvicina alla morte, staremo più vigilanti e cercheremo la volontà del Padre.
23/10 VEN XXIX° T.O. [I]
Rm 7,18-25; Sal 118; Lc 12,54-59
Perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Lc 12,57
Spesso ci affidiamo al giudizio degli altri, di persone che riteniamo sapienti e sagge. Così i discepoli correvano il rischio di affidarsi alle opinioni degli scribi o dei farisei. Lo Spirito Santo non è legato a qualche categoria di persone. Puoi affidarti a lui, soprattutto se si tratta di accogliere o no i suggerimenti di Gesù stesso!
24/10 SAB XXIX° T.O. [I]
(mf: S. Antonio Maria Claret, vesc., † 1870)
Rm 8,1-11; Sal 23; Lc 13,1-9
La carne tende alla morte, lo Spirito tende alla vita Rm 8,6
Con la parola “carne” San Paolo intende il nostro essere terreni. Siamo infatti, naturalmente, in cerca di ciò che soddisfa il corpo: questo mai ci solleva. L’attenzione allo Spirito di Dio ci riempie di gioia!
25/10 DOM XXX° T.O. Anno B [II]
Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52
Va’, la tua fede ti ha salvato Mc 10,52
Gesù risponde a Bartimeo, il cieco mendicante di Gerico. Com’era la sua fede? Era una fede che gli ha fatto aprir la bocca per dire tutta la sua fiducia in Gesù, ignorando quel che gli dicevano i benpensanti, che lo volevano far tacere: credevano che Gesù avrebbe ritenuto un disturbo incontrare un poveraccio come lui. Egli invece non si lascia sfuggire l’occasione di incontrarlo.
26/10 LUN XXX° T.O. [II]
Rm 8,12-17; Sal 67; Lc 13,10-17
Abbà! Padre! Rm 8,15
È lo Spirito Santo che ci fa gridare queste parole rivolgendoci a Dio. Di lui non vogliamo aver paura, anzi! Egli ci ama: Gesù ce lo ha detto, noi gli crediamo, e animati dal suo Spirito non smettiamo di considerarlo Padre, con confidenza e grande fiducia. Cresce così in noi anche il desiderio di cercare la sua volontà.
27/10 MAR XXX° T.O. [II]
Rm 8,18-25; Sal 125; Lc 13,18-21
L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio Rm 8,19
Sembrano parole difficili. A me pare che San Paolo ci voglia dire che quando viviamo davvero come figli di Dio, cioè ubbidienti a lui, anche tutto ciò che ci circonda diventa luminoso, tutto, piante e animali e tutto quello che abbiamo a disposizione ritrova il vero scopo della sua esistenza!
28/10 MER Ss. SIMONE e GIUDA, App. [P]
Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19
Ne scelse dodici, ai quali diede il nome di Apostoli Lc 6,13
I santi Simone e Giuda vengono sempre nominati per ultimi nelle liste degli apostoli. Essi non se ne crucciano certamente, perché per Gesù primi e ultimi sono amati allo stesso modo. Anch’essi sono apostoli, cioè mandati ad essere testimoni della risurrezione di Gesù. Noi li veneriamo, riconoscenti perché sulla loro testimonianza fondiamo la nostra santissima fede.
29/10 GIO XXX° T.O. [II]
Rm 8,31-39; Sal 108; Lc 13,31-35
Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Rm 8,35
Nessuna sofferenza ci deve portare alla disperazione, nemmeno la persecuzione per la nostra fede. Amando Gesù siamo al sicuro, sempre. Anche le tue malattie o i tradimenti o traviamenti dei tuoi parenti non ti possono nuocere: l’amore di Gesù ti rassicura!
30/10 VEN XXX° T.O. [II]
Rm 9,1-5; Sal 147; Lc 14,1-6
Gesù si recò a casa dei capi dei farisei per pranzare Lc 14,1
Gesù accetta gli inviti, ma da essi non si lascia condizionare. Anche lo cacciassero a metà pranzo, egli dirà la verità, dirà cioè e farà ciò che può rivelare l’amore del Padre che lo ha mandato.
31/10 SAB XXX° T.O. [II]
Rm 11,1-2.11-12.25-29; Sal 93; Lc 14,1.7-11
Non siate presuntuosi Rm 11,25
Nulla ci deve far insuperbire o ritenere migliori di altri. Il fatto di essere nella verità del vangelo non è privilegio per noi, ma impegno di testimonianza. L’essere nella verità mi fa amare con maggior impegno, per rivelare il vero volto del mio Dio! Sarò ancora più umile di quanto sia mai stato.
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