CALENDARIO / Calendario Cinquepani IT
01 mar 2019 2019 C MARZO
1/3 VEN VII° T.O. [III]
(Proprio dioc. TN: m: B. Giovanna Maria Bonomo, verg., † 1670)
Sir 6,5-17; Sal 118; Mc 10,1-12
L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto Mc 10,9
Le opere di Dio non vanno nè rovinate nè distrutte. La sua opera più bella è l’unione degli sposi, unione che forma l’ambiente più adatto per la crescita e la maturazione dei figli, per la loro serenità e la loro gioia. Molte sono le tentazioni contro quest’unità, e alcune sorgono nel cuore stesso dell’uomo. Sposo e sposa saranno ogni giorno attenti a coltivare i propri sentimenti di affetto reciproco e a non mettersi nell’occasione di lasciarne nascere verso altre persone.
2/3 SAB VII° T.O. [III]
Sir 17,1-13; Sal 102; Mc 10,13-16
Il Signore creò l'uomo dalla terra Sir 17,1
Prima di leggere integralmente il breve brano, lasceremo che dal nostro cuore sgorghi un’invocazione allo Spirito Santo. Scopriremo meraviglie! Il Padre ci ha creato dalla terra, perché restiamo sempre umili e poveri davanti a lui; perché non cessiamo un istante di essere mendicanti del suo soffio divino, vivificatore. Potremo così gustare la dolcezza, l’onnipotenza e i doni eterni del suo amore.
3/3 DOM VIII° T.O. Anno C [IV]
Sir 27, 4-7(5-8); Sal 91; 1Cor 15,54-58; Lc 6,39-45
Togli prima la trave dal tuo occhio Lc 6,42
Accorgersi della trave che è nel proprio occhio e toglierla, richiede tempo, tanto tempo, così tanto che ne rimane poco per occuparsi delle pagliuzze degli altri! Solo chi ha fatto questo ‘lavoro’ su di sé, sa aiutare davvero gli altri: sarà guida affidabile, attento alla voce dello Spirito, e saprà trarre parole buone dal proprio cuore per aiutare altri a seguire Gesù, vero Maestro, Signore e unico Giudice.
4/3 LUN VIII° T.O. [IV]
(mf: S. Casimiro, † 1484)
Sir 17,19-24(20-28); Sal 31; Mc 10,17-27
Beato l'uomo nel cui spirito non è inganno Sal 31,2
Beato l’uomo che non ha una maschera per nascondere quello che ha dentro. Del resto, cosa mai potremmo nascondere al Signore? Cercare di farlo è da schiocchi! Beato chi consegna tutta la sua povertà alla grande misericordia di Dio. Eppure a volte, senza nemmeno accorgercene, cadiamo in un atteggiamento di doppiezza: diciamo al Signore che lo amiamo, ma in fondo diamo più importanza a qualcos’altro. Così ha fatto quel tale del vangelo di oggi: non ha conosciuto la vera beatitudine, e se n’è andato via triste, ingannato dalle proprie ricchezze.
5/3 MAR VIII° T.O. [IV]
Sir 35,1-12(1-15); Sal 49; Mc 10,28-31
Chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode Sir 35,4
Noi cristiani siamo parte di un’unica famiglia, in cui il primo posto spetta al Signore. Il papà di famiglia, col suo lavoro che lo occupa tutta la giornata, col suo cuore generoso verso i poveri, è una lode al Padre. Il monaco, che consacra alla preghiera la parte migliore della sue forze, è ancora una lode al Signore. Il Signore si sente amato nella verità, dal primo e dall’altro, e grazie a loro può effondere ancora la sua benedizione sul mondo.
6/3 MERCOLEDI' DELLE CENERI [P]
Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20 - 6,2; Mt 6,1-6.16-18
Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, pianti e lamenti Gioele 2,12
Il Signore ci offre un tempo di grazia per tornare a lui “con tutto il cuore”. Lo iniziamo con un digiuno e una celebrazione penitenziale che c’impegnano tutti, come un’unica grande famiglia. Giorno dopo giorno cammineremo verso la Pasqua di Gesù. Lasceremo che la preghiera e la sua Parola risveglino in noi – secondo l’espressione cara a Papa Francesco - “la vergogna per il nostro peccato”: conosceremo un po’ di più la gioia e la libertà piena che Gesù ha guadagnato per noi con le sue sofferenze, con la sua croce.
7/3 GIO dopo le Ceneri [IV]
(comm: Ss. Perpetua e Felicita, martiri, † 202/203)
Dt 30,15-20; Sal 1; Lc 9,22-25
È lui la tua vita e la tua longevità Dt 30,20
Nell’Antico Testamento la longevità è vista come segno di armonia fra l’uomo e Dio. Dai novecento e più anni di Noè, nei salmi si scende ai “settanta, o ottanta per i più robusti”. Ai nostri giorni la scienza li sta aumentando, ma rimane pur sempre vero ciò che ci è stato ricordato ieri: polvere sei e in polvere tornerai. Infatti non è la vita in questo mondo la nostra situazione definitiva: il Padre ci ha preparato addirittura… l’eternità! Là ci sarà davvero armonia piena con lui, che ci ama indicibilmente e ci dona la sua Vita.
8/3 VEN dopo le Ceneri [IV]
(comm: S. Giovanni di Dio, religioso, † 1550)
Is 58,1-9; Sal 50; Mt 9,14-15
Invocherai il Signore ed egli dirà: "Eccomi" Is 58,9
Il Signore ci dona un tempo di grazia per rinnovare la nostra vita, così essa sarà gradita ai suoi occhi, e noi godremo della sua amicizia, del suo aiuto potente. Oggi dalla pagina dell’Antico Testamento ci viene indicata la via: preghiera e sacrificio sono graditi al Padre quando nascono dall’amore, un amore che si qualifica vero se si fa strumento di misericordia verso i suoi figli e nostri fratelli più poveri e bisognosi.
9/3 SAB dopo le Ceneri [IV]
(comm: S. Francesca Romana, religiosa, † 1440)
Is 58,9-14; Sal 85; Lc 5,27-32
Ti guiderà sempre il Signore Is 58,11
Che bella questa promessa! Essa, però, è preceduta da cinque “se”, che si potrebbero riassumere così: «Se parteciperai al mio amore per l’oppresso, l’affamato, l’afflitto; se sarai misericordioso col tuo prossimo come lo sono io, tuo Signore». Sì, il Signore è sempre pronto a tenermi per mano e a darmi luce e grazia: in questa Quaresima cercherò di essere anch’io pronto per potergli assomigliare.
10/3 DOM I° T.Q. Anno C [I]
Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13
Il Signore, Dio tuo, adorerai Lc 4,8
Nel deserto il diavolo chiedeva a Gesù di adorarlo, e gli prometteva in cambio tutti i regni della terra. Gesù, però, amava il Padre suo, continuava a donare solo a lui il suo cuore…
Spirito Santo, guida anche noi in questa quaresima, come hai guidato Gesù nel deserto: sapremo riconoscere e scegliere la volontà del Padre, anche quando essa ci porterà su vie faticose e ci chiederà di morire a noi stessi. Cresceremo, così, come suoi figli, portatori forti e gioiosi della sua vita, del suo amore, della sua benedizione.
11/3 LUN I° T.Q. [I]
Lv 19,1-2.11-18; Sal 18; Mt 25,31-46
Siate santi, perché, io, il Signore vostro Dio, sono santo Lv 19,2
Se non sono santo, se cioè non faccio quello che fa il Dio in cui dico di credere, e non gli assomiglio, che testimonianza gli do? Nessuna. Anzi, gli faccio fare brutta figura, lo scredito agli occhi di chi ancora non crede in lui. Ma cos’è la sua santità? È amore: amore presente in ogni suo comandamento, amore nascosto in un bicchier d’acqua donato con gioia.
12/3 MAR I° T.Q. [I]
Is 55,10-11; Sal 33; Mt 6,7-15
Non abbandonarci alla tentazione Mt 6,13
La riconosciamo, questa parola: fa parte della preghiera donataci da Gesù, il Padre Nostro. Anche se pregheremo ancora: “Non c’indurre in tentazione”, saremo sempre sicuri che mai nulla di male può venirci dal Padre, che lui non ci spinge nella tentazione. Nella tentazione, che può divenire la prova della nostra fedeltà, egli ci è vicino, ci protegge, ci “corona di vittoria”, ci libera da colui che ci vuole far cadere. Desidera, però, che noi glielo chiediamo, con umile fiducia.
13/3 MER I° T.Q. [I]
Gio 3,1-10; Sal 50; Lc 11,29-32
Ognuno si converta dalla sua condotta malvagia Gio 3,8
Il popolo di Ninive era caduto in peccati molto gravi, ma, alla parola del profeta, cominciando dal re, fece seria penitenza, chiedendo al Signore misericordia. E il Signore, con una compassione così grande da indisporre il suo profeta, cambiò la decisione di punire il popolo e lo perdonò. E noi, che contempliamo Gesù, in croce per i nostri peccati, non ne chiederemo perdono, con dolore e piena confidenza?
14/3 GIO I° T.Q. [I]
Est 4,17 n.p-r.aa-bb.gg-hh; Sal 137; Mt 7,7-12
Liberaci dalla mano dei nostri nemici Est 4,17 hh
In Quaresima siamo invitati e aiutati a combattere i nostri nemici. In tempi così tristi, di violenze e guerre, è importante ricordare che nostro nemico non sono gli uomini. È nostro nemico ogni desiderio, ogni abitudine, ogni inclinazione, ogni idea, ogni corrente di pensiero che allontana me e gli altri da colui che ci ama come un Padre. Con fiducia, Padre, ti chiediamo: liberaci dalla mano dei nostri nemici. Comincia dal nostro cuore.
15/3 VEN I° T.Q. [I]
Ez 18,21-28; Sal 129; Mt 5,20-26
Egli vivrà e non morirà Ez 18,28
Il nostro Padre attraverso Gesù e tutti i fratelli che hanno già concluso vittoriosamente il cammino della vita, ci assicurano: è cosa possibile e molto buona allontanarsi da ciò che non è gradito al Signore e che è entrato in noi togliendoci la pace, la gioia e la comunione coi fratelli. Questo è il tempo favorevole; vogliamo impegnarci, insieme, e vivremo una vita nuova, con Gesù Risorto.
16/3 SAB I° T.Q. [I]
Dt 26,16-19; Sal 118; Mt 5,43-48
Amate i vostri nemici Mt 5,44
Perché Gesù ci chiede così tanto? Perché immenso è l’amore di quel Dio che egli ci ha rivelato. Se amiamo solo fin dove ci accompagnano la mentalità umana e la nostra ragione, non siamo suoi discepoli, non crediamo in lui, non siamo cristiani.
Gesù vuole mettere in noi il desiderio di assomigliare al Padre. E per realizzare questo desiderio, di per sè impossibile, ci dona lo Spirito Santo. È il suo Spirito che ci rende capaci di amare perfettamente, come Dio!
17/3 DOM II° T.Q. Anno C [II]
Gen 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17 - 4,1; Lc 9,28-36
Restò Gesù solo Lc 9,36
I tre discepoli, sul monte, hanno visto la gloria di Gesù e ne sono rimasti incantati; hanno visto Mosè ed Elia e hanno udito la Parola dall’alto. Poi, “restò Gesù solo”: la sua presenza semplice, umile, talora rifiutata dagli uomini. Ma i discepoli ora sanno che su Gesù è posata la compiacenza del Padre: solo con Gesù camminano con sicurezza verso di lui.
18/3 LUN II° T.Q. [II]
(comm: S. Cirillo di Gerusalemme, vesc. e dott., † 386)
Dn 9,4-10; Sal 78; Lc 6,36-38
Date e vi sarà dato Lc 6,38
È un’elemosina che tutti possiamo fare, con generosità, con magnanimità: diamo il perdono, diamo la pace, diamo il sorriso, diamo il saluto, diamo il rispetto, diamo l’onore; diamo al fratello ciò che alimenta la vita, non la morte! Il Padre manterrà la parola dataci da Gesù!
19/3 MAR S. GIUSEPPE, Sposo della B.V. MARIA [P]
2Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24 opp. Lc 2,41-51
Giuseppe, non temere di prendere con te Maria, tua sposa Mt 1,20
È la solennità di S. Giuseppe, diventata la festa di tutti i papà. Questa volta, preparare il dono spetta a voi, bambini! Offrirete al papà il dono di una bella preghiera e di una giornata piena di ubbidienza. Il Signore, allora, manderà il suo angelo a portare tanta luce, tanto coraggio, tanta forza al vostro papà.
20/3 MER II° T.Q. [II]
Ger 18,18-20; Sal 30; Mt 20,17-28
Prestami ascolto, Signore Ger 18,19
Il profeta Geremia, che amava il popolo e s’era fatto suo intercessore presso il Signore, ora, da quello stesso popolo, è perseguitato. È ciò che succede a chi, con una vita fedele al Vangelo e con la parola, annuncia la via del Signore. Questi uomini, amici di Dio e dei loro fratelli, non rispondono al male col male; si rivolgono, invece, al Signore, venuto a noi come Agnello, e a lui chiedono salvezza per sé e per chi fa loro del male: “Prestami ascolto, Signore!”.
21/3 GIO II° T.Q. [II]
Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31
Io, il Signore, scruto la mente e i cuori Ger 17,9
Grazie, Padre, per questa tua parola. Essa non mi fa paura, anzi, mi dà pace e sollievo. Tu stesso hai detto che il cuore è difficilmente guaribile: ma per te nulla è impossibile! Grazie che vedi quante ferite e debolezze hanno bisogno della tua mano che perdona, solleva, guarisce e dà vita.
22/3 VEN II° T.Q. [II]
Gen 37,3-4.12-13.17-28; Sal 104; Mt 21,33-43.45-46
Da ultimo mandò loro il proprio figlio Mt 21,37
Padre, da queste parole di Gesù comprendo come sia grande il tuo amore per me: vedendomi solo, senza vita, senza amore, senza gioia, tu mi mandi il tuo Figlio. Lo mandi “da ultimo”: hai provato ogni altra via, ma solo il tuo sacrificio, solo il sacrificio di colui che ami, mi ha potuto salvare. Voglio sempre ringraziarti, Padre! Voglio sempre accogliere te, Gesù, anche quando, nel tuo amore, mi porti a rinnegare me stesso e il mio egoismo.
23/3 SAB II° T.Q. [II]
(comm: S. Turibio de Mongrovejo, vesc., † 1606)
Mi 7,14-15.18-20; Sal 102; Lc 15,1-3.11-32
Questo mio figlio era morto ed è tornato in vita Lc 15,24
Questa frase, che Gesù mette in bocca al padre che fa festa per il ritorno del figlio ribelle e dissoluto, ci fa vedere più in là. Ci fa superare il pensare umano che istintivamente premia i buoni e punisce i cattivi. Ci fa passare dalla giustizia umana all’amore divino. Colui che per il Padre è figlio, per me è fratello: non farò festa anch’io, partecipando alla gioia di mio Padre? Dopo aver gustato la dolcezza del suo abbraccio ogni volta che sono scappato e poi ritornato a lui, non abbraccerò io il mio fratello che ritorna?
24/3 DOM III° T.Q. Anno C [III]
Es 3,1-8.13-15; Sal 102; 1Cor 10,1-6;10-12; Lc 13,1-9 (opp. le letture dell’anno A)
Padrone, lascialo ancora quest’anno Lc 13,8
Grazie, Gesù, che intercedi per noi, e per ciascuno offri al Padre la tua fatica, la tua sofferenza, la tua vita. Nella tua santa Chiesa ti stai prendendo cura di ciascuno di noi: vuoi presentarci al Padre, nel suo giorno, risplendenti della tua luce. Fa’ pure tutto quanto vedi necessario, Gesù; strappa da noi ciò che ci toglie la vita: abbiamo fiducia nel tuo amore.
25/3 LUN ANNUNCIAZIONE del SIGNORE [P]
Is 7,10-14; 8,10c; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38
Non temere, Maria Lc 1,30
“Non temere, Maria”: la parola che l’angelo rivolge a Maria, è parola di Dio, quel Dio che è Padre, che è, cioè, onnipotente nell’amore. Egli porta a compimento la sua promessa, il suo progetto di salvezza: manda a noi il Figlio, Gesù. Ora possiamo dire: “Non temere, … (metti il tuo nome)”; poiché accogli Gesù, non devi, non puoi più temere!
Grazie, Maria, perché hai accolto Gesù anche per noi!
26/3 MAR III° T.Q. [III]
Dn 3,25.34-43; Sal 24; Mt 18,21-35
Il padrone ebbe compassione Mt 18,27
Gesù sta rispondendo alla domanda di Pietro: “… quante volte dovrò perdonargli?”. Gesù vuole insegnargli a lasciar perdere i calcoli; gli mostra, invece, il cuore del Padre e lo invita a fare propria la compassione che regna in esso. Allora Pietro non potrà più far altro che amare, sempre; non potrà che perdonare, sempre.
27/3 MER III° T.Q. [III]
Dt 4,1.5-9; Sal 147; Mt 5,17-19
Sono venuto a dare compimento Mt 5,17
Grazie a Gesù, grazie al suo donarsi per noi sulla croce, possiamo accogliere il dono dello Spirito Santo. Questi ci fa vivere un rapporto d’amore, un rapporto filiale, col Padre, donando così una luce nuova alle sue parole e aiutandoci a viverle. Gesù è davvero il compimento della rivelazione!
28/3 GIO III° T.Q. [III]
Ger 7,23-28; Sal 94; Lc 11,14-23
Gli domandavano un segno dal cielo Lc 11,16
È assurda questa richiesta fatta a Gesù! Egli aveva appena scacciato un demonio, e l’uomo, prima muto, aveva cominciato a parlare: alcuni dicono che Gesù ha fatto questo prodigio col potere di satana, altri gli chiedono un segno negli eventi naturali. Essi sono davvero “duri di cervice”, come coloro che Dio rimprovera per bocca di Geremia.
Ti chiedo perdono, Padre, perché ho lasciato cadere nel vuoto molte tue preziose parole e molti segni del tuo amore. Rendimi umile per accogliere “il segno” che tu sempre, con gioia mi dai: Gesù!
29/3 VEN III° T.Q. [III]
Os 14,2-10; Sal 80; Mc 12,28-34
Ascolta, Israele Mc 12,29
La risposta poco gentile che ho dato ieri sera ha turbato la mia pace, la mia preghiera e il mio rapporto con quella persona. Gesù, tu mi hai dato la grazia di chiedere perdono e di riceverlo. Ora io sarò più attenta: prima di aprire la bocca, ascolterò ciò che mi metti nel cuore tu. Tu ci sei e mi sei Padre: voglio prendere la vita – pensieri, sentimenti, parole – solo da te!
30/3 SAB III° T.Q. [III]
Os 6,1-6; Sal 50; Lc 18,9-14
Il fariseo, stando in piedi, pregava tra sé… Lc 18,11
“Tra sé”: è un piccolo particolare, che, però, dice molto. Il fariseo, che stava pregando nel tempio davanti al pubblicano, è gonfio di sé ed è chiuso in se stesso. In realtà non sta pregando, non è rivolto a Dio, ma a se stesso: addirittura loda se stesso davanti a Dio e disprezza gli altri. Certo, ringraziare il Signore per il male che mi ha aiutato a non commettere, posso, anzi, devo farlo, ma non posso vantarmene: tutto è grazia sua.
31/3 DOM IV° T.Q. Anno C [IV]
Gs 5,9.10-12; Sal 33; 2Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32 (opp. le letture dell’anno A)
Mi alzerò, andrò da mio padre Lc 15,18
Mi farò forza e andrò da Colui che mi ha voluto e creato, da Colui che mi ama. Gli confiderò il mio inganno e il mio peccato, la mia solitudine, la mia delusione e la mia grande povertà interiore. So che lui mi aspetta, mi accoglie. Nel Sacramento della sua Chiesa me ne dà la certezza. Dal suo amore avrò ancora vita.
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