OMELIE / Omelie IT
01 apr 2018 01/04/2018 Domenica di Pasqua
01/04/2018 Domenica di Pasqua
alla Veglia Mc 16,1-7
1ª lett. At 10,34.37-43 * dal Salmo 117 * 2ª lett Col 3,1-4 (1Cor 5,6-8) * Vangelo Gv 20,1-9 (Lc 24,13-35)
Il vangelo si sofferma a raccontarci l’andirivieni dei discepoli dal sepolcro vuoto di Gesù! Maria di Magdala non attende la luce del giorno per recarsi là dove la sua «Luce» sembra essersi spenta. Quando vede la pietra ribaltata, ella non si ferma a riflettere, non cerca di ricordare le parole pronunciate dal Signore, ma corre subito da colui che Gesù stesso aveva scelto come primo tra i suoi Dodici. Ella è sicura che qualcuno ha rubato il corpo del Signore. Non ci meravigliamo: nemmeno noi avremmo pensato che la pietra avrebbe potuto essere rimossa dall’interno invece che dall’esterno!
Pietro e l’altro discepolo corrono a vedere. L’evangelista, che sicuramente è «l’altro discepolo», ci racconta i dettagli della corsa, la sua delicatezza nell’attendere Pietro, l’osservazione precisa dei particolari della posizione delle bende.
Un grande amore quello di Maria e quello dei due discepoli, un amore grande che sfocia in un atto di fede. “Vide e credette”!
Vorremmo essere insieme ai due nel correre per Gesù, ed essere insieme a loro nel credere che egli è uscito da solo dalle bende afflosciate e rimaste sul posto senza esser state toccate né rubate da nessuno!
Credere! La fede è il dono di questo giorno santissimo e pieno di gioia! Di fede gioiosa parla San Pietro quando annuncia questi avvenimenti, fede che ci ottiene il perdono dei peccati e quindi la pace del cuore e l’esperienza di una vita del tutto nuova!
Di fede e di novità di vita parla anche San Paolo, che ci esorta a lasciar portare frutto nella nostra vita alla risurrezione di Gesù! Se egli è risorto, anche noi, che siamo suoi, viviamo fondati su nuove certezze e su attese sicure per l’eternità! Durante le nostre giornate perciò terremo lo sguardo rivolto al di fuori e al di sopra delle cose terrene. In esse facciamo l’esperienza della morte, del dolore e della paura, ma Gesù non è più sottomesso alla caducità, e quindi guardando e amando lui non viviamo più nell’ansia o nell’angoscia della morte. Pensando alle “cose di lassù” viviamo nella speranza e nella gioia! Cercando le cose di lassù diamo un respiro nuovo a tutti i momenti della giornata e a tutte le nostre relazioni, che non sono solo di amicizia, ma si riempiono di eternità!
Gesù è risorto! Gesù è vivo, ha superato l’ostacolo della morte. Noi siamo suoi, battezzati nell’acqua scaturita dal suo costato, dissetati dal sangue versato da lui, nutriti del suo corpo. Siamo suoi, e quindi la sua vita riempie la nostra vita. Siamo suoi, e perciò davanti a noi come traguardo non abbiamo la morte, bensì la sua splendida luce e la sua Vita eterna.
Chinandoci davanti al suo sepolcro come Maria Maddalena, non sentiamo odori di morte, ma solo profumi di vita, profumi che riempiono il nostro respiro di gioia e di speranza!
Signore Gesù, sei risorto da morte! Ci lasci correre, ci lasci osservare, ci lasci pensare, poi ci vieni incontro tu stesso per rassicurarci, per essere il centro della nostra unità. Resta con noi, e noi restiamo con te, uniti attorno al tuo altare, amandoci come ci hai insegnato e come ci hai dato esempio!
Gesù, sei risorto, alleluia!
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