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CALENDARIO / Calendario Cinquepani IT

01 nov 2024
NOVEMBRE 2024

2024

1/11 VEN TUTTI I SANTI [P]

Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12

La salvezza appartiene al nostro Dio e all’Agnello Ap 7,10

È la voce gioiosa di una “moltitudine immensa”, cui si uniscono le nostre voci. Siamo salvati grazie al nostro Dio e Padre, e grazie all’Agnello.
Siamo salvati dal male e da chi lo provoca, il Maligno; siamo salvati dall’essere noi suoi complici; siamo salvati dal peccato, che ci ha già rovinato la vita.
Canteremo a piena voce, oggi, la nostra gioia, in unità con la moltitudine dei Santi!

2/11 SAB COMMEMORAZIONE di tutti i FEDELI DEFUNTI [P]

Messa 1: Gb 19,1.23-27; Sal 26; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40

Messa 2: Is 25,6.7-9; Sal 24; Rm 8,14-23; Mt 25,31-46

Messa 3: Sap 3,1-9; Sal 41; Ap 21,1-5.6-7; Mt 5,1-12

Io lo risusciterò nell’ultimo giorno Gv 6,40

Che succede ai nostri cari defunti e cosa succederà a noi, quando arriverà «quel giorno»? Non ci preoccupiamo, perché siamo del Signore. Egli ci risponde con parole che noi fatichiamo a comprendere: che significa «risuscitare» e «ultimo giorno»? Non sappiamo, però sono parole che ci trasmettono speranza, fiducia e serenità.

3/11 DOM XXXI° T.O. Anno B [III]

Dt 6,2-6; Sal 17; Eb 7,23-28; Mc 12,28-34

Il primo è: Ascolta, Israele! Mc 12,29

Gesù, tu rispondi allo scriba che chiede, tra i molti comandamenti, a quali dare la precedenza. Tu sai che chi ascolta comincia ad amare, perché sai che il primo passo dell’amore è proprio ascoltare. Li ascolterà tutti i comandi di Dio, ma li osserverà con l’amore di chi continua ad ascoltare Colui che sta parlando, cioè quel Dio che è amore.

4/11 LUN XXXI° T.O. [III]

(m: S. Carlo Borromeo, vesc., † 1584)

Fil 2,1-4; Sal 130; Lc 14,12-14

Riceverai la ricompensa alla risurrezione dei giusti Lc 14,14

Quale ricompensa? Quella che riceverai per il tuo amore gratuito e inaspettato. Quando doni il tuo amore gratuitamente, stai rivelando l’identità fondamentale di Dio, lo fai conoscere, ed egli ti sarà riconoscente.

5/11 MAR XXXI° T.O. [III]

Fil 2,5-11; Sal 21; Lc 14,15-24

Venite, è pronto Lc 14,17

Gesù sta raccontando una parabola a colui che ha esclamato: “Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!”. È davvero beato chi accetta l’invito e non trova scuse per fare qualcos’altro. Questi saranno quelli che non si aspettano d’essere invitati, perché sanno d’essere miseri e peccatori. Proprio essi riempiranno la sala della festa.

6/11 MER XXXI° T.O. [III]

Fil 2,12-18; Sal 26; Lc 14,25-33

Una folla numerosa andava con Gesù Lc 14,25

Avevano compreso che le sue parole erano sapienza divina: non lo potevano abbandonare.
Lui, però, vuole aiutarli a purificare le intenzioni.
Perché seguo Gesù? Mi aspetto da lui qualcosa che mi accontenti o voglio offrirmi a lui per collaborare a realizzare i suoi progetti?

7/11 GIO XXXI° T.O. [III]

Fil 3,3-8; Sal 104; Lc 15,1-10

Rallegratevi con me Lc 15,6

“…perché ho trovato la mia pecora”. A Gesù preme che conosciamo il vero volto di Dio. Da questa conoscenza dipende ogni nostro comportamento verso gli altri. La prima luce del volto di Dio è la misericordia. Non ci può sorprendere, perché anche noi ci rallegriamo col pastore che riporta a casa la pecora e con la donna che ricupera la moneta preziosa.

8/11 VEN XXXI° T.O. [III]

Fil 3,17 - 4,1; Sal 121; Lc 16,1-8

La nostra cittadinanza è nei cieli Fil 3,20

I cristiani di Filippi già sanno di aver pronta la carta di identità, senza scadenza, di una “nazione” meravigliosa. Di là verrà, fin qui vicino a noi, per salvarci dal dominio delle passioni e conformarci a lui, il Re, il Signore Gesù Cristo. La gioia è già sul nostro volto.

9/11 SAB DEDICAZIONE della BASILICA LATERANENSE [P]

Ez 47,1-2.8-9.12 opp. 1Cor 3,9c-11.16-17; Sal 45; Gv 2,13-22

Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere Gv 2,19

Un tempio di pietra non può risorgere, caso mai può essere riedificato. Il tempio, luogo ove Dio è presente, è il corpo di Gesù. Egli sì risorgerà dopo che l’avranno distrutto. Cominciamo ad amare quel tempio, a entrarvi, a dimorare in esso!

10/11 DOM XXXII° T.O. Anno B [IV]

1Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44

Ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri Mc 12,44

Gesù ci abitua ad usare gli occhi in modo nuovo, ad osservare quanto avviene nel cuore di chi compie un’azione. Nel cuore della vedova povera avviene ciò che non accade nel cuore dei ricchi. Quello che lei fa è un atto di fede, che fa vedere Dio come un Padre. Il gesto dei ricchi, che gettano monete d’oro, non ci fa conoscere Dio, bensì una loro falsa generosità senza conseguenze.

11/11 LUN XXXII° T.O. [IV]

(m: S. Martino di Tours, vesc., † 397)

Tt 1,1-9; Sal 23; Lc 17,1-6

È meglio sia gettato in mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli Lc 17,2

Gesù non incita all’omicidio, ma invita a considerare seriamente le conseguenze delle nostre azioni. Se ci comportassimo o parlassimo in modo da dare un’idea sbagliata di Dio o di Gesù da ostacolare la fede di qualcuno, saremmo degni dell’inferno: sarebbe meglio morire di morte violenta. Vigileremo sui nostri modi di fare e sulle nostre parole.

12/11 MAR XXXII° T.O. [IV]

(m: S. Giosafat, vesc. e mart., † 1623)

Tt 2,1-8.11-14; Sal 36; Lc 17,7-10

Siamo servi inutili Lc 17,10

Nessun servo è inutile, anzi! Il vero servo si ritiene sempre servitore e non cerca mai di farsi padrone, nemmeno di se stesso. Gesù, eccomi: come tua Madre, voglio anch’io essere sempre a tua disposizione per donare il tuo amore attento e gioioso ai fratelli.

13/11 MER XXXII° T.O. [IV]

Tt 3,1-7; Sal 22; Lc 17,11-19

Uno di loro tornò indietro lodando Dio Lc 17,15

Era uno di quei dieci che avevano gridato verso Gesù per implorarlo. Quando s’è accorto della guarigione del suo corpo si è staccato dagli altri nove. Li ha lasciati andare, e lui è tornato. Ha capito che Gesù è più di un guaritore, come pensava! È uno che merita di affidargli la vita intera, perché la guidi lui.

14/11 GIO XXXII° T.O. [IV]

Fm 7-20; Sal 145; Lc 17,20-25

Il regno di Dio è in mezzo a voi Lc 17,21

Il regno di Dio non è un luogo, quindi non ha confini. Esso è una vita nuova. Il Signore Gesù regna nella vita interiore ed esteriore di chi si lascia guidare da lui. Nelle relazioni tra gli uomini dove si vive la sua Parola, là il Signore regna.

15/11 VEN XXXII° T.O. [IV]

(mf: S. Alberto Magno, vesc. e dott., † 1280)

2Gv 1.3-9; Sal 118; Lc 17,26-37

Così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo Lc 17,26

Gesù paragona il suo tempo a quello in cui viveva Noè: nota che gli uomini si comportano allo stesso modo. Allora non badavano a quel che diceva Noè, uomo retto e obbediente a Dio. Oggi non badano a Gesù e non fanno caso alle sue parole e ai suoi inviti a conversione. Allora il diluvio, e oggi?

16/11 SAB XXXII° T.O. [IV]

(mf: S. Margherita di Scozia, † 1093; S. Geltrude, verg., † 1302)

3Gv 5-8; Sal 111; Lc 18,1-8

Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? Lc 18,8

Gesù porta amore, ma cerca fede. Perché? L’amore santo non è quello del buon cuore dell’uomo. È invece il frutto dell’albero nutrito dalle radici della fede. Ci impegniamo perciò, ognuno di noi, a rispondere a Gesù, e dirgli: Quando verrai, ci sarò io che credo in te. Ti verrò incontro con la lampada accesa della mia fede. Vieni, Signore Gesù!

17/11 DOM XXXIII° T.O. Anno B [I]

Dn 12,1-3; Sal 15; Eb 10,11-14.18; Mc 13,24-32

Sappiate che egli è vicino, è alle porte Mc 13,29

Gesù sta preparando i discepoli a tempi durissimi. Ascoltando i profeti egli prevede la distruzione della città santa, Gerusalemme. E nello stesso tempo annuncia che questo mondo, quando non sarà più tenuto in piedi dalla preghiera e dall’amore divino, causerà sofferenza e morte a tutti. Anche in questa situazione noi terremo fisso lo sguardo su di lui, che viene per salvarci.

18/11 LUN XXXIII° T.O. [I]

(mf: Dedicazione delle Basiliche dei Ss. Pietro e Paolo)

Ap 1,1-5; 2,1-5; Sal 1; Lc 18,35-43

A Trento: Dedicazione della Basilica Cattedrale [P]
1Re 8,22-23 opp. 1Pt 2,4-9; Sal 83; Lc 19,1-10

La tua fede ti ha salvato Lc 18,42

Gesù lo disse al cieco che, alle porte di Gerico, davanti a chi lo voleva zittire, ha continuato a gridare la sua fiducia in lui.
Gesù non era passato oltre: sapeva che, con quella fede, quell’uomo avrebbe camminato al suo seguito sulla via della salvezza.
Gesù, aiutami a seguirti e, solo per questo, guarisci la mia cecità e la mia paralisi interiore.

19/11 MAR XXXIII° T.O. [I]

Ap 3,1-6.14-22; Sal 14; Lc 19,1-10

Anch’egli è figlio di Abramo Lc 19,9

Di chi lo dice Gesù? Di Zaccheo, il capo dei pubblicani, ladro e avido di denaro. Oggi egli si scopre amato da Gesù, e oggi impara ad amare. Crede che Gesù è di Dio, e da questa fede sboccia un amore inaspettato. La fede di Abramo lo riempie e lo riveste, da oggi. Oggi è salvato.

20/11 MER XXXIII° T.O. [I]

Ap 4,1-11; Sal 150; Lc 19,11-28

A chi ha, sarà dato Lc 19,26

Gesù conclude il racconto della parabola dei servi. Uno di loro si è comportato come non fosse servo del suo signore: non si è impegnato a lavorare per lui, perciò non è degno di entrare nel regno. Ciò che gli era stato affidato andrà nelle mani di chi ha servito con fedeltà.

21/11 GIO XXXIII° T.O. [I]

(m: Presentazione della B. V. Maria)

Ap 5,1-10; Sal 149; Lc 19,41-44

Il germoglio di Davide aprirà il libro Ap 5,5

È un linguaggio per noi strano, quello del libro dell’Apocalisse. Gesù ci vuole parlare anche in questo modo, come si parla in tempi di persecuzione: sono tempi che possono tornare.
Il libro della volontà di Dio riesce ad aprirlo e a leggerlo solo “il germoglio di Davide”, cioè Gesù. Ascolteremo solo la sua voce, ci nutriremo delle sue parole, disponibili come Maria.

22/11 VEN XXXIII° T.O. [I]

(m: S. Cecilia, verg. e mart., † 250 ca)

Ap 10,8-11; Sal 118; Lc 19,45-48

I capi dei sacerdoti cercavano di farlo morire Lc 19,47

Gesù arriva nel recinto del tempio, e qui osserva tutto. Dovrebbe essere solo luogo di preghiera, ma è occupato dal mercato degli animali destinati ai sacrifici. È una comodità per i pellegrini che vengono da lontano, ma l’impressione che essi ne ricevono è che Dio ha bisogno di denaro: è una falsa immagine di Dio, proprio nel suo tempio!

23/11 SAB XXXIII° T.O. [I]

(mf: S. Clemente I, papa e mart., † 101;
S. Colombano, abate, † 615)

Ap 11,4-12; Sal 143; Lc 20,27-40

Il Signore è il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe Lc 20,37

Gesù aiuta a leggere le Scritture. Quando Mosè, davanti al roveto che ardeva, ha chiesto a Dio quale fosse il suo nome, ricevette la risposta: “Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”. Dio non si fa conoscere con una parola, ma con la vita di uomini obbedienti a lui. Oggi significa che le nuove generazioni lo conosceranno guardando a noi, che viviamo la sua Parola.

24/11 DOM XXXIV° T.O.
N.S. GESU’ CRISTO, RE dell’UNIVERSO Anno B [P]

Dn 7,13-14; Sal 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33-37

Io sono re Gv 18,37

Gesù è davanti a Pilato, che gli ha fatto una domanda precisa, e risponde usando la stessa parola. Ma con quella parola, «re», cosa intendono Pilato e Gesù? Il governatore pensava al dominio sugli altri, Gesù pensava a servire la volontà di Dio per aiutare gli uomini ad amarsi gli uni gli altri. Oggi gioiamo di dare solo a Gesù il titolo di «re», anzi, di obbedirgli davvero!

25/11 LUN XXXIV° T.O. [II]

(mf: S. Caterina di Alessandria, verg. e mart., † sec. III-IV)

Ap 14,1-3.4-5; Sal 23; Lc 21,1-4

Questi sono stati redenti tra gli uomini Ap 14,4

Sono i centoquarantaquattromila che seguono l’Agnello e sono senza menzogna. Non si sono contaminati con gli idoli presenti nel mondo. La loro vita è redenta, ricuperata alla bellezza del loro creatore. Gesù ci risana, ci rinnova, completa la nostra esistenza donandoci quanto nemmeno i nostri genitori, con tutto il loro amore, sono riusciti a darci.

26/11 MAR XXXIV° T.O. [II]

Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11

Quando sentirete di guerre, non vi terrorizzate Lc 21,9

Siamo vicini alla conclusione dell’anno liturgico. Per questo in questi giorni leggiamo i passi del vangelo in cui Gesù ci parla della fine. Egli ci assicura: la fine di questo mondo non ci dovrà spaventare, perché noi non siamo fatti per questo mondo; esso non è il nostro posto definitivo. La paura, istintiva, viene sostituita dalla speranza e dalla fiducia nell’amore del Padre.

27/11 MER XXXIV° T.O. [II]

Ap 15,1-4; Sal 97; Lc 21,12-19

Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Ap 15,3

Così cantano, rivolti all’Agnello, quelli che lo hanno amato più di tutte le cose e più di se stessi. Hanno vinto le seduzioni dei piaceri e quelle seguite da tanti uomini. Canteremo anche noi quel canto che continua così: «Tu solo sei santo, e tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te».

28/11 GIO XXXIV° T.O. [II]

Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9; Sal 99; Lc 21,20-28

Beati gli invitati al banchetto di nozze dell’Agnello Ap 19,9

Qual è il «banchetto di nozze dell’Agnello»? Lo sappiamo bene: è quella mensa sulla quale ci viene offerto il dono dell’amore con cui l’Agnello ha dato il suo corpo e il suo sangue. È il banchetto dove mangiamo il Corpo di Cristo, il Pane della benedizione, che nutre la nostra santità e ci comunica la sua eternità!

29/11 VEN XXXIV° T.O. [II]

Ap 20,1-4.11 - 21,2; Sal 83; Lc 21,29-33

Le mie parole non passeranno Lc 21,33

Tutto passa, quindi tutto è vanità. Noi, però, sappiamo che non siamo qui per scomparire, bensì per rimanere nel cuore del Padre. Ci nutriremo, perciò, di quel cibo che rimane, ed è la Parola che Gesù ha accolto e ci ha donato. Nel deserto, al tentatore, aveva detto: l’uomo vive «di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Quella Parola lo ha sostenuto e quella Parola egli ci offre ogni giorno.

30/11 SAB S. ANDREA, Ap. [P]

Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22

Lasciarono la barca e lo seguirono Mt 4,22

I due fratelli hanno fatto lo stesso passo, senza interrogarsi l’un l’altro. E si sono scoperti ancora più fratelli di prima. Uno di loro è Andrea, figlio di Zebedeo. Oggi lo ringraziamo, perché da quel momento la sua vita è diventata sostegno della nostra fede e della nostra santità.

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